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Serpenti a sonagli, come cambia e diventa più ingannevole il suono della coda

Serpenti a sonagli, come cambia e diventa più ingannevole il suono della coda

Il suono emesso dai serpenti a sonagli può variare di frequenza per ingannare i predatori e sembrare più vicini di quello che sono in realtà.

L’inconfondibile suono che emettono i serpenti a sonagli muovendo l’ultimo tratto della loro coda è in grado di raggelare il sangue anche ai più coraggiosi. Infatti, questi animali sono dotati di un potente veleno che può portare anche alla morte. Tuttavia, anche i serpenti a sonagli devono affrontare diversi pericoli in natura e gli scienziati hanno scoperto che sono in grado di modulare il suono emesso dalla coda per ingannare i predatori sulla loro presenza e distanza.

Serpenti a sonagli, come cambia e diventa più ingannevole il suono della coda
@envatoelements

Il suono della coda dei serpenti a sonagli

I naturalisti studiano da anni il comportamento degli animali e le loro tecniche di comunicazione. Tra le specie osservate rientrano anche i serpenti a sonagli e le vibrazioni che emettono scuotendo l’ultimo tratto della loro coda. Osservando il crotalo adamantino occidentale (Crotalus atrox), gli scienziati hanno scoperto che questi animali possono emettere suoni che variano dai 40 Hz ai 100 Hz.

La capacità di emettere dei suoni con la parte finale della coda appartiene alle 35 specie di serpenti a sonagli che vivono nel continente americano, dal sud del Canada all’Argentina. Questi rettili riescono a far vibrare sonoramente la punta della coda perché quest’ultima è costituita da sezioni cave fatte di cheratina (la stessa sostanza che, ad esempio, forma le nostre unghie ed i nostri capelli).

Ingannare i predatori

I serpenti a sonagli emettono le frequenze più basse quando si sentono al sicuro, mentre aumentano la frequenza quando la fonte di un possibile pericolo è vicina a loro. Tuttavia, attraverso degli esperimenti, gli scienziati hanno scoperto che i serpenti a sonagli sono in grado di modulare la frequenza in modo da ingannare i predatori e sembrare più vicini di quello che sono in realtà.

Questo inganno permetterebbe al rettile di sfruttare la confusione generata nel predatore per scappare e mettersi al sicuro. Le motivazioni per cui fanno vibrare il crepitacolo (così si chiama la parte finale della coda dei serpenti a sonagli) sono diverse. Infatti, il suono non viene emesso solo quando questi rettili si sentono in pericolo, ma anche dopo la nascita dei piccoli. Infine, esistono specie che, anche se si sentono in pericolo, preferiscono rimanere in silenzio ed affidarsi unicamente al loro mimetismo per sfuggire ai predatori.

Un suono difficile da individuare

Gli scienziati hanno studiato come l’uomo percepisce il suono emesso dai serpenti a sonagli. Durante gli esperimenti, hanno riprodotto diverse frequenze chiedendo ai partecipanti di individuare la posizione da cui era emesso il suono. Quando quest’ultimo era a frequenze minore (e quindi più basso), i partecipanti erano in grado di indicare la provenienza del suono con maggiore accuratezza.

Invece, quando il suono del serpente a sonagli raggiungeva una frequenza maggiore, i partecipanti sbagliavano a circoscrivere il luogo da cui era emesso, indicandolo più vicino di quello che era in realtà. Il fenomeno è stato giustificato perché i suoni ad alta frequenza vengono percepiti dall’orecchio umano più forti e quindi ci sembrano più vicini.

Un linguaggio a noi ancora sconosciuto

Per quanto gli scienziati stiano studiando il suono emesso dai serpenti a sonagli, tanti aspetti del loro modo di comunicare ci appaiono ancora misteriosi. Questo perché i ricercatori hanno a che fare con delle tecniche di comunicazione e con un linguaggio che sono molto diversi dai nostri e devono evitare di cadere nell’errore di antropomorfizzare i comportamenti delle altre specie animali.


Emmanuele Occhipinti
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Una passione per la natura coltivata fin da piccolo mi ha condotto a studiare Scienze dell’Ambiente e della Natura ma, in seguito ad un sogno rivelatorio (se si vuole credere a questa versione), mi sono ritrovato con carta, penna ed un sogno nel cassetto.
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