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Sale marino? Sempre più contaminato dalla plastica

Sale marino? Sempre più contaminato dalla plastica

Microparticelle di plastica trovate nel sale di Stati Uniti, Europa e Cina. Ora non resta da capire quali siano i suoi impatti sulla salute.

Il mondo è sempre più inquinato da onnipresente plastica. Filamenti microscopici trovati ora anche nel sale marino dimostrando come la nostra abitudine di avvolgere tutto in sottili strati di materiale plastico finirà per ritorcersi contro di noi finendo nella catena alimentare con risultati incerti sulla salute.

Sale al microscopio

I ricercatori della State University di New York hanno messo il sale marino al microscopio e i risultati non sono incoraggianti. Dalle osservazioni è risultato infatti che microparticelle di plastica hanno pervaso il sale marino in, almeno, Inghilterra, Francia, Spagna, Stati Uniti e Cina. Secondo i ricercatori la maggior parte della contaminazione arriverebbe da microfibre e da plastica monouso come ad esempio, la plastica utilizzata per la produzione di bottiglie d’acqua.

Circa 12 milioni di tonnellate di plastica finiscono negli oceani ogni anno contribuendo ad in inquinamento onnipresente e, a quanto pare, pervasivo. La ricerca ha osservato 12 differenti tipi di sale, tra cui 10 Sali marini, comprati nei supermercati attorno al mondo.

Effetti incerti sulla salute

Lo studio ha rilevato come attraverso solamente ingerendo la quantità consigliata di sale giornaliera (2,3 grammi), i consumatori possono assimilare fino a 660 particelle di plastica all’anno. Quantità che aumenterebbe, ovviamente, quanto più si è amanti di cibi salati.

L’impatto dell’ingestione di plastica sulla salute umana è ancora incerto. I ricercatori hanno difficoltà nel portare avanti studi attraverso metodologie scientifiche perché, a quanto pare, è impossibile trovare un gruppo di esseri umani non contaminati che possa agire da gruppo di controllo.

Sempre più ricerche attorno al mondo

Ricerche simili negli scorsi anni in Spagna e Cina hanno conferito risultati simili, stabilendo come i prodotti del mare siano ormai irrimediabilmente contaminati da microplastica e come la presenza delle micro particelle sia diventata come una presenza di fondo nell’ambiente marino. Una ricerca spagnola lo scorso anno ha messo al microscopio 21 tipi di sale da tavola e trovato plastica in ogni singolo campione. La tipologia più presente era polietilene tereftalato, ovvero il materiale usato nella produzione di bottiglie di plastica.

Nel mondo, ogni minuto vengono acquistate un milione di bottiglie di plastica e il numero è destinato a quadruplicare entro il 2050. Secondo gli esperti, l’inquinamento da plastica avrebbe raggiunto livelli globali tali da rivaleggiare in scala col cambiamento climatico. Come gli antichi romani e le loro tubature in piombo, ci stiamo oggi avvelenando da soli. Cambiare marchio o comprare sale rosa dell’Himalaya non serve a molto se anche il pesce del mercato è contaminato. L’unica speranza sarebbe trovare immediatamente alternative alla plastica anche se, a giudicare dall’evidenza dei dati, potrebbe ormai essere troppo tardi.

Fonti: nature.com - theguardian.com - greenme.it - dailymail.co.uk


denis venturi
Denis Venturi
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Laureato in Scienze Politiche e Comunicazione Pubblica, ha lavorato in radio e nel tempo libero si dedica alla scrittura creativa. Da sempre appassionato di cultura, scienza e tecnologia è costantemente a caccia di nuove curiosità in grado di cambiare il mondo in cui viviamo.
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