Qualità dell’aria indoor e outdoor: uno studio le collega

L’inquinamento atmosferico rappresenta una problematica globale e ora a essere sotto i riflettori è il rapporto tra qualità dell’aria indoor e outdoor. Le fonti di inquinamento sono diverse, ma un recente studio sulle PM 2.5 ha mostrato che ambiente esterno e interno sono strettamente collegati. Il lavoro si è posto come innovativo e apre importanti prospettive da approfondire.

Inquinamento indoor e outdoor:
Un recente studio dell’Istituto di Fisica Atmosferica della Chinese Academy of Sciences ha indagato sul collegamento tra qualità dell’aria indoor e outdoor. Le principali cause dei due tipi di inquinamento sono diverse, anche se esiste un complesso scambio. In ambienti esterni a liberare i principali elementi dannosi è l’impiego di combustibili fossili, attribuibile a veicoli o a impianti industriali. All’interno i maggiori pericoli sono rappresentati da combustione, cucina e fumo. Oggi una persona trascorre in media l’80% del proprio tempo in luoghi chiusi e comprendere come la qualità dell’aria esterna influenzi quella interna è di grande importanza.
Lo studio su qualità dell’aria indoor e outdoor:
Per comprendere il collegamento tra qualità dell’aria indoor e outdoor i ricercatori hanno condotto un’analisi su un ufficio dello IAP. Grazie a strumenti ad alta precisione per l’analisi chimica il team ha esaminato la concentrazione di PM 2.5 nella stanza per un mese e ha condotto misurazioni parallele sull’ambiente outdoor. I risultati hanno mostrato che i trend di variazione delle specie di aerosol erano per lo più gli stessi all’interno e all’esterno, ma la composizione chimica era diversa. Gli esperti hanno poi effettuato prove a finestre aperte e chiuse. La concentrazione di aerosol organici derivati da combustibili fossili o da nitrato di ammonio tendeva a diminuire nel trasporto all'interno. In inverno, infatti, la temperatura indoor, molto più alta di quella esterna, favorisce l'evaporazione.
Comprendere il collegamento:
Il nuovo studio mira a fare chiarezza sul rapporto tra qualità dell'aria indoor e outdoor. Spesso, per esempio, si ritiene che l'apertura delle finestre porti giovamento a ogni tipo di ambiente. Yele Sun ha in realtà specificato che, quando la qualità dell'aria esterna non è buona, ciò intensifica l'esposizione a PM 2.5, la cui concentrazione outdoor è più elevata. Anche l'utilizzo di umidificatori non rappresenta una soluzione universale. L'aumento di umidità relativa in un ambiente chiuso può infatti portare a un significativo aumento di concentrazione di massa di PM 2.5. Il team ha comunque ribadito che molto va ancora chiarito e che lavorare su dossier precisi sui rischi da inquinamento indoor è una priorità.
L'esistenza di un importante collegamento tra qualità dell'aria indoor e outdoor è ormai chiara. Intervenire sull'inquinamento atmosferico appare, ancora di più, una necessità sia per l'ambiente sia per l'uomo. I rischi per la salute sono elevati e pensare di poter chiudere fuori le sostanze inquinanti è, purtroppo, solo una bella illusione.
