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Qual è la leggenda dei Giorni della Vecchia?

Qual è la leggenda dei Giorni della Vecchia?

Tra una leggenda popolare e tradizioni pagane, ecco la possibile origine dei Giorni della Vecchia, quelli dal 29 al 31 marzo

Molti conoscono i “Giorni della Merla” che vanno dal 29 al 31 gennaio, ma non sono in tanti a conoscere i “Giorni della Vecchia” e la loro leggenda. Sono i giorni che vanno dal 29 al 31 marzo, battezzati così perché segnano un breve periodo in cui, tipicamente, può tornare un po' di freddo, anche se è già iniziata la primavera. C’è chi pensa che sia solo una leggenda popolare. Forse potrebbe derivare tutto da tradizioni dell’antica Roma. O potrebbe esserci perfino un fondamento in certi fenomeni meteorologici. Ma allora qual è l’origine di questa tradizione?

giorni della vecchia leggenda
@envatoelements

I Giorni della Vecchia nella leggenda popolare

Esiste una leggenda che vede come protagonisti una vecchia, i mesi di marzo e aprile, e i giorni dal 29 al 31. Come spesso accade con le leggende, ne esistono tante versioni, e infatti di questa se ne conoscono almeno cinque.

Secondo la più diffusa, c’è stato un tempo in cui Marzo aveva soltanto 28 giorni. Arrivati al 28° giorno, una vecchietta, come tante altre persone, già assaporava l’arrivo della primavera. Ma questa anziana signora si permise di festeggiare in maniera un pochino insolente, perché disse: “Marzo, ormai farmi danno tu non puoi più, perché oggi già è aprile e il Sole è già su!”. Il mese di Marzo, allora, offeso dalla vecchia, chiese 3 giorni in prestito ad Aprile, e scatenò un freddo tanto inaspettato da far ammalare la donna.

Secondo un’altra versione, la vecchia è impaziente di portare le sue pecore al pascolo o lavorare nei campi. Oppure, la vecchia esulta e prende in giro Marzo perché è riuscita a far sopravvivere il suo gregge all’inverno. Oppure ancora, Marzo si diverte a infastidire i pastori col suo meteo “pazzerello”, e una vecchia crede di poterlo raggirare andando al pascolo solo il 28° giorno. O, addirittura, Marzo si innamora della vecchia ma lei non lo ricambia.

In ogni caso, alla fine c’è sempre Marzo che chiede in prestito i 3 giorni, riporta il freddo per dispetto o per vendetta, e causa la malattia o la morte della vecchia. Ed ecco perché i giorni vengono chiamati “della Vecchia”, “della Pastora”, o “Imprestati”.

Un’eco di antiche tradizioni pagane

Pare che sia stato Giulio Cesare, con una riforma del 45 a.C., il primo a istituire il 1° gennaio come primo giorno dell’anno. Ma sono tante le culture del mondo in cui, ancora oggi, il Capodanno cade in un altro giorno, e quella romana antica non faceva eccezione, prima di Cesare.

In origine, il primo mese dell’anno era marzo, e il Capodanno cadeva o il 15 o il 1° del mese. Probabilmente perché era il mese dell’equinozio di primavera, e dunque del momento della rinascita della natura. Tant’è che il nome deriva da Marte, originariamente dio dell’agricoltura, e considerato come patriarca della civiltà romana, visto che era il padre di Romolo e Remo. Fra il 15 e il 28 di marzo si teneva il Sanguem, una festa dedicata alla Magna Mater (detta anche Cibele), Dea Madre e divinità della natura, degli animali e dei luoghi selvatici. La festa in suo onore era quindi un modo per celebrare il risveglio della primavera.

La vecchia della leggenda, allora, potrebbe essere la “vecchia madre natura” che, dopo essere morta durante l’inverno, rinasce con la primavera. Le varie leggende, quindi, potrebbero essere un’eco di queste lontane tradizioni pagane.

Un’origine meteorologica

C’è chi pensa che la leggenda dei “Giorni della Vecchia” potrebbe avere addirittura un fondamento meteorologico. In effetti, gli ultimi giorni di marzo fanno parte dei “nodi del freddo”, periodi dell’anno in cui è tipico un raffreddamento del meteo anche se è già iniziata la primavera. Altri sono infatti il 10 aprile, il 25 aprile, o i giorni 12-14 maggio, detti “Nodo del Cuculo”, “Nodo di San Marco”, o “Santi di Ghiaccio”.

Ci sono tante teorie sulla loro origine, ma una potrebbe essere astronomica. Lungo la sua orbita, infatti, la Terra incontra delle nubi di detriti seminate da delle comete. Se il più delle volte questo causa soltanto gli sciami di meteore, in certi casi può influenzare il meteo causando un riscaldamento (Estate di San Martino) o un raffreddamento (nodi del freddo).


Enrico Becchi
Enrico Becchi
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Scrittore, divulgatore scientifico, giornalista. Con quello che scrivo e racconto cerco di rendere le persone consapevoli di sé stesse e del mondo spaziando fra tanti ambiti, fra le scienze naturali e le scienze di frontiera.
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