Oramai i polpi usano i rifiuti abbandonati come casa
I polpi sono creature marine estremamente intelligenti ma abbastanza fragili. Per proteggere loro stessi e i loro piccoli non è insolito che un polpo prenda in prestito una o più conchiglie abbandonate da altre creature marine per crearsi un riparo. Eppure sempre più spesso, invece delle conchiglie, i polpi stanno scegliendo come protezione i rifiuti abbandonati dall’uomo sul fondo dei mari. Bottiglie di vetro o plastica, lattine, persino batterie di automobili. Sebbene da un lato il fenomeno dimostri l’incredibile capacità di adattarsi dei polpi, per gli scienziati sarebbe un comportamento non privo di rischi.

Tanti polpi trovano rifugio nei rifiuti
In una pubblicazione sulla rivista Marine Pollution Bulletin un team di ricercatori brasiliani dell’Università Federale di Rio Grande ha analizzato 261 fotografie tra il 2018 e il 2021 provenienti da fonti pubbliche: ovvero scattate da normali cittadini. Nelle foto i ricercatori hanno individuato almeno 24 diverse specie di polpi mentre interagivano con rifiuti umani nelle loro attività quotidiane. In realtà, l’interazione tra polpi e rifiuti è stata documentata da diversi decenni, ma i ricercatori brasiliani volevano approfondire meglio il fenomeno.
Vetro, plastica e persino batterie
L’Amphioctopus marginatus, ad esempio, noto anche come “polpo del cocco” è stato scoperto utilizzare più comunemente rifiuti umani per i propri bisogni che normali conchiglie. La maggior parte delle interazioni, oltre il 40% di quelle analizzate, mostrava i polpi interagire con rifiuti di vetro, in particolare bottiglie. Circa il 25% invece riguardava la plastica. I rifiuti venivano utilizzati come rifugio, come protezione o per la deposizione di uova. In alcuni casi i rifiuti servivano anche come camuffamento nei confronti di predatori.
Un rischio per i polpi?
Se da un lato il fatto che i nostri rifiuti possano diventare qualcosa di prezioso per i polpi è confortante, dall’altro i ricercatori mettono in guardia riguardo i possibili rischi che il fenomeno comporta. Le bottiglie di vetro, ad esempio, paiono offrire una eccezionale protezione per i polpi grazie al loro ingresso ristretto dove solo loro possono entrare, il rischio di rottura tuttavia potrebbe comportare lesioni ai delicati cefalopodi. La preoccupazione più grande riguarda rifiuti possibilmente tossici come plastica o batterie. Un polpo che sceglie di utilizzare questi rifiuti come casa rischia di essere esposto quotidianamente a sostanze chimiche nocive con conseguenze, dicono gli scienziati, ancora imprevedibili.

Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.
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