Plastica fatta d'alghe per stampare in 3D

Creare plastica fatta d’alghe non è una novità, ve lo abbiamo già raccontato in un altro articolo, ma usarla per stampare in 3D è tutta un’altra questione. Le stampanti 3D sono tra le invenzioni più interessanti di questi anni dato che, teoricamente, darebbero la possibilità a ognuno di prodursi in casa gli oggetti di cui necessita. Se a questo si aggiunge anche l’idea di avere emissioni «in negativo», la questione diventa davvero affascinante.
Stamparsi un futuro più green
La plastica costituisce oggi uno dei materiali più utili e utilizzati, ma anche più dannosi per l'ambiente: sia in termini di emissioni che in termini di ammontare di rifiuti di cui è all’origine. Una soluzione potrebbe giungere grazie all’idea di due designer olandesi, Eric Klarenbeek and Maartje Dros, che hanno ideato una bioplastica adatta ad essere utilizzata per stampare in 3D. Le alghe vengono coltivate, disidratate e processate a formare una bioplastica liquida. Questo nuovo materiale può essere utilizzato per la creazione degli stessi oggetti oggi prodotti in plastica, rendendoli biodegradabili.
L’aspetto che ci ha affascinato di più tuttavia è l’idea di avere emissioni «in negativo».Immaginiamoci un mondo in cui la plastica tradizionale venga sostituita da questa vegetale: servirebbe una disponibilità di alghe non indifferente, considerando questo aspetto solamente dal punto di vista delle emissioni, la CO2 prodotta per la creazione e l’utilizzo di questo materiale sarebbe minore rispetto a quella assorbita dalle alghe nel corso del loro processo vitale.
Per ora questa è teoria, ma sentir parlare oggi di progetti che vanno oltre il già lusinghiero obiettivo delle zero emissioni, ci offre una ventata d’ottimismo nei confronti del futuro.
