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Piramidi di Zone, una meraviglia della natura a due passi dal lago d'Iseo

Piramidi di Zone, una meraviglia della natura a due passi dal lago d'Iseo

Questi monumenti di roccia nati dove sorgeva un ghiacciaio si possono ammirare nella Riserva Regionale delle Piramidi di Erosione di Zone

Le piramidi egiziane non sono le uniche a meritare di essere visitate almeno una volta nella vita. Anche in Italia, per la precisione vicino al lago d'Iseo, esistono delle spettacolari “piramidi”. Ma con una differenza: mentre nel primo caso parliamo di opere frutto dell’ingegno dell’uomo, nel secondo a fare da “architetto” ci ha pensato madre natura. Stiamo parlando delle Piramidi di Zone, straordinari monumenti geologici modellati dall’erosione dei depositi detritici lasciati da un antico ghiacciaio nella bassa Valle Camonica.

Piramidi di Zone, una meraviglia della natura a due passi dal lago di Iseo

Le Piramidi di Zone

Le Piramidi di Zone si trovano all’interno della Riserva Regionale delle Piramidi di Erosione di Zone, area protetta istituita nel 1984 sull'altopiano di Cislano, frazione del Comune di Zone, in provincia di Brescia. Ci si può arrivare in circa un quarto d’ora di automobile dalla sponda nordorientale del lago d’Iseo.

Le Piramidi sono nate da un deposito di detriti lasciato circa 150mila anni fa da un imponente ghiacciaio che si estendeva verso sud dalla Valle Camonica durante la terza glaciazione. Questo ghiacciaio riempiva il bacino ora occupato dal lago d'Iseo, con uno spessore di oltre 600 metri, e penetrava nella valle del Bagnadore, la valle in cui si trova oggi l’altopiano di Cislano, con una lingua laterale.

panorama dalle piramidi di Zone
Foto: Innaturale

Le caratteristiche

In realtà la forma è solo leggermente piramidale. Quelle di Zone sono più delle lingue di roccia, alte colonne levigate dall’azione dell’acqua piovana nel corso del tempo, alcune delle quali sovrastate da enormi massi sulle sommità. Questo genere di formazioni sono anche conosciute come camini delle fate. Quella vaga somiglianza, tuttavia, è bastata per chiamarle Piramidi. La più elevata misura 30 metri, ha una base larga otto metri ed è sovrastata da una roccia con un diametro di quattro metri. Ma come si sono formate nello specifico?

Come si sono formate

In sintesi, i passaggi sono stati tre: l’accumulo e il deposito di detriti da parte dei torrenti nella conca tappata dal ghiacciaio, tra cui anche massi di varia dimensione; il ritiro del ghiacciaio con la scopertura di un enorme deposito argilloso-ghiaioso; l’erosione da parte di fiumi e rigagnoli d’acqua del deposito morenico con l’isolamento delle pietre più grandi, sotto le quali si sono formate le “piramidi erosive”.

Sono due i fattori che hanno agito combinati: la già citata erosione dalle acque meteoriche e dilavanti più l’azione protettiva dei sassi più grossi sui detriti sottostanti. L’acqua meteorica, soprattutto quella di prima caduta, contiene sempre dell’anidride carbonica. La reazione tra i due elementi forma l’acido carbonico che ha potere corrosivo. Quindi, un’azione fisica delle acque si aggiunge quella chimica. Mentre i composti carbonati contenuti nei detriti morenici sono solubili, l’argilla (insolubile) viene trascinata dalla pioggia lungo i fianchi delle Piramidi, rivestendoli di una pellicola protettiva e rendendole più resistenti.

ingresso piramidi di Zone
Foto: Innaturale

La Riserva regionale

La Riserva Regionale delle Piramidi di Erosione di Zone si trova ad un’altitudine tra i 400 ed i 600 metri s.l.m. e si estende su una superficie di circa 21 ettari. È visitabile gratuitamente e tutto l’anno percorrendo un sentiero circolare di media difficoltà che offre scorci mozzafiato sul lago d’Iseo. L’itinerario è sconsigliato alle famiglie con bimbi molto piccoli e agli anziani non abituati alle camminate ed è da evitare nei periodi di pioggia e neve.

Le altre “piramidi”

Quelle di Zone non sono le uniche piramidi di erosione esistenti in Italia. Spettacoli naturali simili, alcuni dei quali chiamati “funghi”, si possono ammirare anche sull’altopiano del Renon e a Plata (Alto Adige), a Segonzano (Trentino), a Postalesio (Sondrio), a Rezzago (Como), a Villar San Costanzo (Cuneo), a Piana Crixia (Savona) e a Fiastra (Macerata). Ma uno dei casi più affascinanti del mondo è quello delle piramidi di Göreme in Cappadocia (Turchia), incluso dal 1985 nel patrimonio dell'umanità dell'Unesco.


Marco Rizza
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Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food

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Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food

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