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Piastrelle in vetro ecologico dai gusci delle cozze, l’alternativa inglese

Piastrelle in vetro ecologico dai gusci delle cozze, l’alternativa inglese

Da scarto di discarica a materiale alternativo, nel Regno Unito i gusci delle cozze diventano bellissime piastrelle in vetro ecologico

Presentate in occasione della mostra Beautility: How Fusing Beauty and Function Can Change the World durante la London Craft Week, le piastrelle in vetro ecologico hanno da subito conquistato pubblico e giuria.

Sono elegantissime, ispirate al decor di stile vittoriano, particolarmente lucenti e certamente sostenibili. Queste piastrelle, infatti, rappresentano un’alternativa ancora più green del vetro perché prodotte con materiale di scarto, altrimenti destinato alle discariche. Ma vediamo meglio di cosa si tratta.

piastrelle in vetro ecologico
@envatoelements

Biovetro dai gusci delle cozze, lo studio di una ricercatrice inglese

La sperimentazione sul biovetro è partita diversi anni fa, quando una studentessa universitaria, Lulu Harrison, ha iniziato a produrre oggetti di design e arredo utilizzando un particolare materiale messo a disposizione dalla società di servizi pubblici impiegata nella pulizia del Tamigi.

Parliamo di gusci di cozze Quagga, una varietà non autoctona del posto e che periodicamente deve essere rimossa dai canali del fiume perché invasiva e responsabile del mal funzionamento dello smistamento idrico. Generalmente questi gusci vengono rimossi e trasferiti in discarica. Ora, grazie a una miscela di questi scarti, sabbia e cenere di legno, i gusci di questi animali permettono di ottenere un materiale simile al vetro, che si lavora come il vetro e che, potenzialmente, rappresenta una valida alternativa nel settore edilizio.

Le piastrelle in vetro ecologico cambieranno il volto del Tamigi

Grazie all’incontro della Harrison con il team di ricerca Bureau de Change, le piastrelle in vetro ecologico diventano materiale da costruzione per superfici vetrate.

L’idea è quella di riqualificare i piccoli edifici e le locande abbandonate sulle sponde del Tamigi in modo da ricreare un punto di interesse e attrazione per cittadini e turisti. Le bio-piastrelle, infatti, sono molto lucenti e creano suggestioni architettoniche di vero pregio.

Così, le costruzioni rivestite in biovetro dovrebbero diventare “fari” per i cittadini, attrazione per gli avventori e contribuiranno a illuminare il lungofiume. Spiega uno dei fondatori di Bureau de Change:

“Ogni piastrella ha la sua micro-trama che interagisce magnificamente con la luce. Insieme alla grana del materiale, le tracce del processo di colata creano profondità e valorizzano i motivi vittoriani”.

Economia circolare e rigenerazione

Il Thames Glass, o “vetro del Tamigi” in traduzione, rappresenta una grande opportunità nel settore architettonico, ma sono ancora tante le sfide da affrontare affinché il vetro ecologico arrivi a diventare un valido materiale da costruzione.

La sua natura artigianale, infatti, è insieme pregio e difetto. Ogni piastrella in vetro ecologico, cioè, è unica per colore e finitura, ma le imperfezioni nel processo di realizzazione sono ancora abbastanza comuni. Inoltre, rimane da certificare la loro resistenza in termini di sicurezza e durata.

L’auspicio, dunque, è quello di trovare la giusta solidità del materiale e lanciarlo come alternativa sostenibile nella realizzazione di facciate di edifici e vetrate.


Elza Coculo
Elza Coculo
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Giornalista pubblicista, in continua formazione per attitudine, mi piace scrivere di tematiche ambientali, sostenibilità e innovazione. Attenta al presente, curiosa per il futuro, sono un’ottimista, convinta che l’unica cosa che ci renda migliori sia la volontà di migliorarsi.
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