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Pesca, la raccolta e l’analisi dei dati può rendere l’attività più sostenibile

Pesca, la raccolta e l’analisi dei dati può rendere l’attività più sostenibile

Rendere la pesca più sostenibile è una priorità e oggi un aiuto può arrivare da innovativi sistemi di raccolta dati e nuove tecnologie

Rendere il settore della pesca più sostenibile è oggi fondamentale. Da questa attività dipendono, infatti, economia e alimentazione di molti Paesi ed evitare di sovraccaricare mari e oceani è l’unica strategia per non vedere le risorse assottigliarsi. Puntare su monitoraggio continuo dei dati e trasparenza appare un buon piano ma, per quanto non manchino i progressi, risolvere alcune criticità rimane complicato.

rendere pesca sostenibile
Foto: Quang Nguyen Vinh @Pexels

Verso una pesca più sostenibile

Se la pesca oggi sta diventando un settore sostenibile, una buona parte di merito va agli innovativi sistemi di raccolta dati. La tecnologia ha permesso di fare passi da gigante. Global Fishing Watch ne offre un esempio. Questa ONG monitora le attività di pesca in tutto il mondo e permette la libera consultazione online dei dati raccolti con un ritardo di sole 72 ore. Alcune imbarcazioni per la pesca commerciale, fra cui quelle di New Bedford in Massachusetts sono, poi, oggi dotate di sensori. Essi permettono di raccogliere informazioni in tempo reale su temperature, salinità e ossigenazione dell’oceano. Incrociare i rilievi con i dati sulle catture o sul comportamento di determinate specie permette ai pescatori di svolgere attività più mirate.

Dalla raccolta dati all’azione

Rendere la pesca sostenibile significa accelerare lo svolgimento di un processo fortunatamente già in corso. Molte realtà del settore stanno sfruttando le possibilità offerte dalla nostra epoca per mettersi in prima linea. Il Global Dialogue on Seafood Traceability è un’iniziativa condivisa tra imprese che incarna tale proposito. Istituita nel 2017 questa piattaforma punta alla creazione di standard che garantiscano la completa tracciabilità dei prodotti ittici attraverso ogni fase della filiera. Lo scopo è portare ogni realtà a raccogliere le stesse informazioni chiave e arrivare all’istituzione di norme condivise. La disponibilità di dati più omogenei e accurati ha portato, per altro, in alcune realtà, all’imposizione di limiti di pesca annuali che garantissero il benessere degli ecosistemi.

Il futuro della pesca

La pesca si sta muovendo verso la sostenibilità, ma le questioni irrisolte non mancano. Un pesce viaggia per circa 8.000 km prima di raggiungere un piatto. Quasi ovunque, i pescatori locali vedono, dunque, la propria attività minacciata dalle grandi realtà industriali. Lo sfruttamento oltre misura degli oceani sta, poi, impoverendo alcuni ambienti. Limitare le catture accidentali appare ancora una priorità e il fatto che il 30-40% del pescato finisca sprecato non migliora il quadro Le possibilità di azione, comunque, esistono. Mentre si indaga sull’impatto ambientale dell’acquacoltura, si afferma la consapevolezza che tutelare gli ecosistemi sia un bene anche per l’uomo. Le riprese verificatesi in diverse aree del pianeta fungono da testimonianza.

La strada per rendere la pesca un’attività sostenibile è ancora lunga. Oggi il 78% del pesce venduto a livello mondiale è collegato a una filiera a impatto ambientale controllato e ciò fa ben sperare. Alcuni Paesi si muovono, però, in modo più concreto di altri e limitare le disparità è fondamentale. Mari e oceani sono già duramente provati dal cambiamento climatico. Evitare di ridurli allo stremo è quantomeno consigliabile.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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