Per rispondere a questa domanda occorre esaminare il contesto storico del primo allunaggio. Erano gli anni della Guerra Fredda che vedeva contrapporsi Stati Uniti e URSS in una gara di supremazia tecnologica e politica. Gli USA avevano già subito uno smacco, visto che proprio i loro più grandi rivali non solo erano riusciti a mettere in orbita un satellite, ma anche a mandare il primo uomo nello spazio, Yuri Gagarin.
Fu così che una cospicua parte del budget federale degli Stati Uniti (circa il 4,4%) venne investito nelle Missioni Apollo. La corsa alla luna era diventata un’assoluta priorità per dimostrare la propria superiorità in campo tecnologico.
Ritorno sulla luna: dovremo aspettare il 2024
È naturale chiedersi perché, se è stato possibile allora, si dovrà attendere tanto per fare ritorno sulla Luna. Le motivazioni sono principalmente due. La prima è che le missioni sono costose e richiedono ingenti investimenti statali. La seconda e più banale è che si è perso l’interesse: una volta dimostrato di poterlo fare, non aveva più nessun senso mettere in pericolo delle vite umane per ripetere l’operazione. Già perché ricordiamo che, nonostante il trionfo del momento e le frasi storiche che riecheggiano nelle menti di tutti, il viaggio non è stato privo di incidenti.
Il programma Artemis della NASA promette di riportare l’uomo sulla Luna entro il 2024. La prima fase ha visto il lancio della navicella Artemis I che, dopo 25 giorni di viaggio attorno alla Luna, ha fatto ritorno a terra l’11 dicembre 2022. Sarà la missione Artemis II, il cui lancio è in programma per novembre 2024, la prima a portare nuovamente degli astronauti sulla Luna. L’equipaggio sarà composto da Victor Glover (pilota), Christina Koch e Reid Wiseman (comandante) della Nasa e Jeremy Hansen della Canadian Space Agency.
Teoria del complotto lunare
La teoria del complotto lunare è l’ipotesi complottista secondo la quale in realtà l’uomo non ha mai messo piede sulla Luna. Fa la sua comparsa per la prima volta già pochi anni dopo il primo sbarco con il libro di Bill Kaysing “Non siamo mai andati sulla luna”. Negli anni sono in molti ad aver sostenuto la teoria sottolineando quelli che, a loro parere, erano aspetti incongruenti. Uno su tutti la tecnologia non sufficientemente sviluppata all’epoca dei fatti. Si ritiene infatti che le scene dell’allunaggio fossero state girate in studi cinematografici proprio dal grande regista Stanley Kubrick.
Tra i motivi della messinscena c’è sempre la gara alla supremazia spaziale. Dopo l’incidente dell’Apollo I gli Stati Uniti faticavano a riprendersi. Tuttavia, non potevano cedere il passo ai rivali sovietici così decisero di creare un falso a tavolino. Secondo altri invece la messinscena era per distrarre gli americani dalla guerra in Vietnam e creare consenso verso la corsa allo spazio che richiedeva investimenti significativi da parte dello Stato.