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Perché i due terzi dei celiaci italiani sono donne

Perché i due terzi dei celiaci italiani sono donne

Secondo un report del Ministero della Salute in Italia i due terzi dei celiaci sono donne. Una differenza che potrebbe trovare la sua origine nel sistema immunitario.

Nel regno di pasta, pizza, pane e focacce il Ministero della Salute rivela una curiosa realtà: in Italia, i due terzi dei celiaci sono donne. Un dato che, inizialmente, può sorprendere ma che, secondo gli esperti, ha un spiegazione piuttosto chiara legata al ruolo biologico dei due sessi.

Celiachia, perché le donne sono più a rischio

La celiachia è un disturbo autoimmune causato da una reazione al glutine. I suoi sintomi, possono essere piuttosto seri e vanno dai crampi allo stomaco, al senso di fatica fino alla diarrea e al vomito. Un report, relativo al 2017, presentato dal Ministero della Salute al Parlamento Italiano, ha messo in luce una chiara differenza tra l’incidenza del disturbo in base al sesso. Infatti i due terzi del totale dei soggetti affetti sono donne. Per citare alcuni numeri: le donne celiache sono 145.759, mentre gli uomini 60.802.

La spiegazione che forniscono gli autori Simona De Stefano del Ministero della Salute e Marco Silano dell’Istituto Superiore di Sanità, riguarda in primo luogo il ruolo biologico ed evolutivo della donna. Il sistema immunitario femminile tende a essere più reattivo di quello maschile, probabilmente per ragioni connesse a sistemi di protezione da potenziali infezioni connesse al parto. Inoltre, pare che gli estrogeni femminili comportino un’attivazione più rapida del sistema immunitario, a differenza del testosterone la cui azione è antinfiammatoria. Addirittura sembra che siano coinvolte in questa distinzione anche delle differenze a livello cromosomico.

I casi registrati di celiachia in Italia nel tempo stanno aumentando, il che, più che alla diffusione del disturbo, pare essere legato all’aumento delle diagnosi. Anche se, considerando l’incidenza dell’1% su tutta la popolazione, statisticamente, non tutti i casi risultano ancora registrati.

Fonte: Food Navigator

Le informazioni contenute in questo articolo sono da intendersi a puro scopo informativo e divulgativo e non devono essere intese in alcun modo come diagnosi, prognosi o terapie da sostituirsi a quelle farmacologiche eventualmente in atto. In nessun caso sostituiscono la consulenza medica specialistica. L’autore ed il sito declinano ogni responsabilità rispetto ad eventuali reazioni indesiderate.


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