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Perché i giapponesi sono così magri?

Perché i giapponesi sono così magri?

Vi siete mai chiesti perché i giapponesi sono così magri? Non è solo un’impressione, basta guardare i dati sull’obesità per vedere che il Giappone è tra i paesi «meno obesi».

I giapponesi sono così magri fondamentalmente per cultura e alimentazione, una combinazione vincente che ha collocato l’arcipelago del Sol Levante in fondo alla classifica dei paesi obesi, con un decimo circa di malati rispetto agli Stati Uniti. Ma come è possibile una differenza così netta, soprattutto quando ci troviamo in piena globalizzazione e le abitudini gastronomiche nazionali si fanno sempre meno rigide?

Una combinazione di fattori

Sono molti i fattori che contribuiscono ai dati che abbiamo appena riportato. Uno di questi, a cui sicuramente si pensa poco, è la distanza che viene normalmente percorsa a piedi per andare a scuola o a lavoro. Non si usa troppo la macchina ma si preferisce il treno e i mezzi pubblici, motivo per cui si tende a camminare parecchio. Anche la bicicletta è molto apprezzata in Giappone, soprattutto dagli studenti, e l’attività fisica a scuola non è mai sottovalutata.

Le porzioni a tavola sono un altro dato da tenere assolutamente in considerazione: i giapponesi sono abituati a consumare piccoli piatti con quantità di cibo limitate, anche e soprattutto quando si trovano fuori casa a mangiare. In più in Giappone non sono soliti incartare gli avanzi, motivo per cui si tende a limitare le quantità.

Un fattore invece meno positivo, ma comunque efficace, è lo stigma che gli obesi subiscono in Giappone: con meno persone sovrappeso è difficile che si stabilisca una norma, ed essere un’eccezione rende più difficile essere socialmente accettati. Per questo motivo i giapponesi sono generalmente più spinti a mantenersi in forma.

Ultima ma non ultimo, ovviamente, c’è quello che mettono nel piatto: la loro cucina è decisamente povera di grassi, in favore dei carboidrati del riso. Si consuma poca carne, in favore del pesce e il dessert per loro è spesso costituito da un semplice frutto. Quanti tra noi sarebbero pronti a considerare una fetta di mela un dessert? Nessuno?


Matteo Buonanno Seves
Matteo Buonanno Seves
Scopri di più
Un giovane laureato in Scienze Gastronomiche con la passione per il giornalismo e il mai noioso mondo del cibo, perennemente impegnato nel tentativo di schivare le solite ricette e recensioni in favore di qualcosa di più originale.
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