inNaturale
Home
>
Perché è così importante scegliere il cotone biologico

Perché è così importante scegliere il cotone biologico

Secondo gli esperti è importante scegliere cotone biologico, considerando che, nella sua versione convenzionale, risulta una delle coltivazioni più inquinanti del mondo.

Scegliere il cotone biologico è importante da un punto di vista ambientale, sempre più esperti concordano a riguardo, tra cui Sarah Compson, International Standards Manager alla Soil Association. Le coltivazioni convenzionali di cotone consumano un’enorme quantità di acqua: si calcola che il 3% di tutte le risorse idriche del pianeta consumate annualmente siano impegnate a questo scopo. I metodi utilizzati nel biologico riducono in maniera sensibile l’impatto ambientale di questa coltivazione.

I vantaggi del cotone biologico

Sarah Compson sottolinea che il cotone biologico, rispetto quello convenzionale, utilizza il 91% di acqua e il 62% di energia in meno. Questo complessivamente si traduce con una diminuzione del 46% di anidride carbonica emessa nella produzione del cotone bio.

Uno dei sistemi con cui si riesce a ottenere un simile risultato è la rotazione delle coltivazioni: mentre le colture moderne solitamente si concentrano su un’unica varietà, ricostituendo i nutrienti persi con fertilizzanti e prodotti chimici, nei campi di cotone biologico si alternano coltivazioni di altre piante, un metodo naturale per ricostituire il terreno.

Un altro fattore sicuramente positivo nelle coltivazioni bio è la salute del suolo: sempre più studi evidenziano una forte erosione del terreno dove viene praticata agricoltura intensiva, mentre il cotone biologico si è dimostrato in grado di invertire questa tendenza.

L’impatto ambientale del cotone convenzionale

Prendendo in considerazione l’energia e le risorse impiegate nel cotone convenzionale risulta evidente l’impatto che questa coltivazione ha sull’ambiente. Si stima che per produrre 1 chilo di cotone occorrano 10.000 litri di acqua, secondo il WWF addirittura 20.000, a fronte di una produzione annua pari a 29 milioni di tonnellate di cotone. Sarah Compson ha sottolineato che complessivamente il 3% dell’acqua consumata ogni anno viene impiegata proprio nella coltivazione di questa pianta.

Un altro fattore da tenere in considerazione sono i rischi che corrono i contadini lavorando con alcune sostanze impiegati nei campi di cotone convenzionale. Gli standard applicati nei paesi sviluppati spesso non vengono rispettati in quelli in via di sviluppo, motivo per cui chi è impegnato in questo settore può correre rischi legati alla salute. Nei campi di cotone viene impiegato il 14% degli insetticidi complessivamente utilizzati in tutto il mondo, e i contadini rischiano di rimanere a contatto per un lungo periodo di tempo con questi prodotti potenzialmente pericolosi.


REDAZIONE
REDAZIONE
Scopri di più

Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.

Scopri di più

Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.

Iscriviti alla newsletter
Resta aggiornato sulle ultime novità editoriali, i prodotti e le offerte