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Passive Cooker: Barilla pensa a uno strumento per la cottura passiva

Passive Cooker: Barilla pensa a uno strumento per la cottura passiva

Messo a disposizione open source per la stampa in 3D, il passive cooker permette di cucinare la pasta a cottura passiva e risparmiare energia

In tempi di crisi energetica risparmiare anche qualche minuto di gas per cucinare può fare la differenza a fine mese. Per questo motivo la spesso contestata cottura passiva della pasta sta facendo breccia anche nelle ritrosie degli italiani più tradizionalisti. Fior di chef e fisici giurano infatti che il risultato in tavola non cambia rispetto al metodo di cottura tradizionale. La cottura passiva permette di tagliare fino all’80% dei consumi di gas (o elettricità per chi ha i fornelli a induzione) durante la preparazione della pasta. Per fare le cose per bene, e dare una mano a chi di cottura passiva ancora non se ne intende, Barilla ha rilasciato i progetti per la costruzione del “passive cooker”, uno strumento pensato per cuocere la pasta alla perfezione.

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Foto: Ufficio Stampa Barilla

Cos’è la cottura passiva?

Per chi ancora non avesse idea di cosa stiamo parlando, la cottura passiva è un metodo “alternativo” di cottura della pasta che prevede, dopo aver portato ad ebollizione l’acqua, di lasciare la pasta in cottura “attiva”, ciò a fuoco acceso, per soli due minuti. Al termine dei due minuti è necessario spegnere la fiamma. Premurandosi di lasciare il coperchio sopra la pentola, si lascia che il calore accumulato dall’acqua nei primi due minuti finisca di cuocere la pasta per un’altra decina di minuti. Questo metodo di cottura consente di evitare di lasciare la fiamma inutilmente accesa per diversi minuti, tagliando così sui consumi energetici e sulle emissioni di CO2.

Serve un passive cooker per la cottura passiva della pasta?

L’idea di Barilla è stata quella di mettere a disposizione in modo open-source i piani per la realizzazione fai-da-te di un “passive cooker” ovvero un piccolo strumento in grado di tenere sotto controllo temperature e tempi di cottura per facilitare il compito durante la cottura passiva. Il passive cooker è stato progettato per essere stampato in 3D con materiale plastico biodegradabile e termoresistente. Pensato per essere utilizzato assieme alla app per telefono sviluppata per l’occasione, il passive cooker contiene al suo interno una scheda di trasmissione dati, un micro termometro, e due pile mini-stilo. In pratica, un termometro wireless in grado di trasmettere la temperatura della pentola all’applicazione su smartphone per indicare esattamente quando l’acqua raggiunge 100°C.

Passive cooker una trovata interessante

Si tratta certamente di una trovata curiosa in grado di attirare l’attenzione sul tema della cottura passiva. Sebbene studiato per essere realizzato in modo (abbastanza) semplice e (relativamente) economico, dover realizzare il passive cooker in casa resta un’impresa decisamente più complicata che semplicemente ricordarsi di spegnere l’acqua della pasta 2 minuti dopo averla buttata. Ma se siete (o conoscete) qualcuno in grado di destreggiarsi tra stampa 3D, schede elettroniche e programmazione (sì, bisogna programmare a mano la scheda) potrebbe essere un oggetto interessante da realizzare per essere sicuri di non sbagliare mai nessuna cottura passiva o, anche soltanto, per fare bella figura in una serata con gli amici.

Quanto bisogna cuocere la pasta nella cottura passiva?

Per darci una mano Barilla ha rilasciato i tempi suggeriti di cottura passiva per diversi tipi di pasta da utilizzare col passive cooker (o senza):

  • Spaghetti: 2+8 minuti
  • Fusilli: 2+10 minuti
  • Penne rigate: 2+10 minuti
  • Tortiglioni: 2+12 minuti
  • Maccheroni: 2+6 minuti
  • Farfalle: 2+10 minuti
  • Girandole: 2+11 minuti
  • Spaghettini: 2+4 minuti
  • Spaghettoni: 2+10 minuti
  • Cappellini: 2+1 minuti
  • Gemelli: 2+9 minuti
  • Coquillettes: 2+6 minuti
  • Pipe Rigate: 2+10 minuti
  • Bucatini: 2+8 minuti
  • Gobbetti: 2+10 minuti

denis venturi
Denis Venturi
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Laureato in Scienze Politiche e Comunicazione Pubblica, ha lavorato in radio e nel tempo libero si dedica alla scrittura creativa. Da sempre appassionato di cultura, scienza e tecnologia è costantemente a caccia di nuove curiosità in grado di cambiare il mondo in cui viviamo.
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