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Oceanix, la città galleggiante: una risposta all’innalzamento dei mari

Oceanix, la città galleggiante: una risposta all’innalzamento dei mari

Oceanix Busan in Corea del Sud diventerà la prima grande città galleggiante del mondo ed è pronta a essere un modello di sostenibilità e autosufficienza

Mentre il clima causa un continuo innalzamento del livello delle acque le città galleggianti non sono più un miraggio e Oceanix lo dimostra. I progetti per questa grande realtà, unica nel suo genere, puntano a fare di sostenibilità e circolarità i punti cardine del futuro. Tutto il mondo è, insomma, pronto a guardare alla Corea del Sud e la curiosità è molta.

Oceanix

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Oceanix Busan nasce dalla collaborazione tra la compagnia blue tech Oceanix, con sede a New York, e le Nazioni Unite. La città sorgerà in Corea del Sud, al largo di Busan, località portuale di primo piano, fortemente minacciata dall’innalzamento delle acque. La struttura sarà costituita da diverse piattaforme galleggianti, costruite per lo più in legno, collegate tra loro da sistemi di ponti. Il tutto dovrebbe potersi adattare all’acqua e resistere anche agli eventi meteo estremi. All’inizio la città ospiterà 12.000 persone, ma la sua capienza diventerà nel tempo di 100.000 abitanti. Ogni piattaforma galleggiante sarà, così, adibita a una specifica funzione. Alloggi per gli esterni si affiancheranno a strutture di ricerca e di lavoro o normali residenze in disposizioni esagonali.

Solidi pilastri

Oceanix City è stata progettata guardando a dei precisi concetti chiave. La città mira, infatti, alla completa sostenibilità. L’energia sarà dunque interamente pulita, prodotta soprattutto grazie a pannelli fotovoltaici, installati sui tetti e in apposite “isole”. I rifiuti verranno, poi, riutilizzati, in un processo di riciclo che permetterà di ottenere nuovi efficienti materiali. Lo stesso vale per l’acqua, che verrà al 100% trattata. Per ottenerne di potabile, desalinizzazione e sistemi di depurazione avranno un ruolo di prim’ordine. L’autosufficienza alimentare rappresenta un altro pilastro del progetto. Il cibo sarà dunque auto-prodotto sfruttando moderni sistemi di coltivazione urbana. Mezzi ecologici e condivisi saranno, invece, alla base della mobilità che diventerà, così, del tutto eco-friendly.

Perché una città galleggiante?

Progettare città come Oceanix Busan appare oggi più una necessità che un vezzo. Il cambiamento climatico minaccia ormai in modo sempre più consistente le località costiere. Il livello dei mari è aumentato di 0.2 m tra il 1980 e oggi. Entro il 2050 ci si attende un ulteriore innalzamento di 0.3 m. Ciò minaccerà la sopravvivenza di molte persone, compromettendo l’integrità di impianti energetici e coltivazioni in modo irreparabile. Amina Mohammed, vice segretario generale delle Nazioni Unite ha spiegato che costruire città come si faceva in passato non è più possibile. L’adattamento richiede nuove strategie e l’uomo deve dimostrarsi pronto a rispondere.

I progetti per Oceanix City ci ricordano quanto il mondo in cui viviamo cambi velocemente. Oggi 2 persone su 5 sono stanziate in zone limitrofe alla costa. Il continuo aumento della popolazione mondiale, con la costante diminuzione di spazio disponibile, non permette che per costoro sia concepibile uno spostamento altrove. È proprio il caso di dire che l’uomo è chiamato a trovare nuovi metodi per mantenersi a galla.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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