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La natura per Constable, il pittore delle nuvole

La natura per Constable, il pittore delle nuvole

Il modo in cui l’artista inglese studiava i fenomeni atmosferici ha ancora molto da svelarci sul rapporto intimo tra lo stato d’animo umano e la natura

Per John Constable, uno dei massimi esponenti del paesaggio romantico insieme a William Turner, "la pittura è una scienza e andrebbe perseguita come un'indagine secondo le leggi della natura". E, come tale, dovrebbe essere considerata una branca della filosofia della natura, dove i dipinti altro non sono che esperimenti. Il suo pensiero, solido come la terra ma anche visionario e romantico come le nuvole che tanto amava dipingere, attribuisce all’arte un ruolo fondamentale, se non determinante, nello studio della natura.

John Constable e la natura
Foto: unnamed @pixabay

La pittura come indagine scientifica sulla natura

Nella storia dell’arte e della letteratura John Constable non fu l’unico a riconoscere nelle arti un valore scientifico e conoscitivo, ed è proprio grazie a queste coraggiose affermazioni che oggi l’ecologia raccoglie l’eredità dell’ormai indistricabile legame tra arte, natura e uomo.

Convinto della natura scientifica della pittura, l’artista ha incentrato la sua produzione artistica quasi esclusivamente sul tema del paesaggio. Cieli sconfinati, alberi rigogliosi, nuvole in moto sono il frutto di uno studio attento e meticoloso dei fenomeni atmosferici, al fine rappresentarne dettagli e luce nel modo più oggettivo e veritiero possibile. Le pretese di oggettività e scientificità non tolgono però spazio al valore artistico, sentimentale e romantico della natura, secondo Constable in grado di evocare uno stato d’animo legato ad una specifica manifestazione naturale, per questo unico nel tempo e nello spazio.

L’artista ci insegna così ad osservare, comprendere e indagare i fenomeni naturali con passione e impegno, restituiti dalla natura stessa sotto forma di armonia, dove il raggio di sole o la tempesta – interiori ed esteriori – sono tutt’uno nel grande mistero della vita. Non il lato simbolico, non quello mistico: dalla natura John Constable ricerca l’equilibrio, non solo compositivo ma anche interiore perché, come dice lui stesso, «in uno schizzo non c'è nient'altro che uno stato mentale».

“Il pittore delle nuvole”

Il cielo è la "sorgente di luce" nella Natura - e governa ogni cosa.
John Constable

Uno degli elementi naturali preferiti dall’artista era senza dubbio il cielo, in particolare gli effetti delle nuvole, alle quali dedicò centinaia di tele. Nel 1803, durante un viaggio per mare da Londra a Deal a bordo di una nave da commercio, Constable iniziò i primi studi sul cielo e sul movimento delle nuvole. Nel paesaggio britannico, che proprio in quell’anno dichiarò di voler rappresentare nel modo più autentico possibile, le nuvole assumono forme infinite così come innumerevoli variazione cromatiche e luministiche.

Non è difficile credere che questo affascinò moltissimo il pittore, che ne fece così il suo soggetto prediletto. Alla rappresentazione precisa, vivida e sincera non manca la sensibilità romantica, che ben presto ha reso i banchi di nuvola veri e propri interpreti di una Natura ora dolcissima, ora matrigna terribile e incontrollabile.

Non sappiamo lo stato d’animo preciso che il pittore provò nel dipingere una ad una quelle nuvole, ma possiamo dire con certezza che quelle porzioni di cielo sono ancora in grado di scrutare il nostro animo e ritrarre ogni nostro sentimento. D’altronde, secondo Constable «è molto difficile indicare una categoria di paesaggio in cui il cielo non sia l’elemento chiave, la misura della bilancia e il principale organo del sentimento».

I suoi studi dal vero sono davvero visionari, tanto che la sicura pennellata dei suoi schizzi anticipò la tecnica di moltissimi pittori del ‘900 (tra cui gli Impressionisti), e ancora oggi continuano ad essere ancora una fonte di ispirazione per artisti e appassionati. I suoi infiniti appunti su ogni più piccola variazione delle nuvole, nelle diverse stagioni e parti del giorno, ci ricordano che forse non guardiamo abbastanza il cielo. Ancora una volta, l’arte ci ricorda quanto sia importante la natura nella nostra vita.


Cristina Morgese
Cristina Morgese
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Dopo aver conseguito la Laurea in Storia dell'arte e il Master in Management Museale, lavoro freelance come giornalista, copywriter e content creator. Non credo a confini già delineati, per questo mi piace oltrepassarli e trovare i fili nascosti che legano discipline diverse tra loro.
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