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Natale: perché ogni anno sentiamo che la festa arriva in anticipo?

Natale: perché ogni anno sentiamo che la festa arriva in anticipo?

Ogni anno il Natale sembra sempre più in anticipo, ma, chi sente che il periodo delle feste arriva troppo velocemente, è giustificato

Più diventiamo “adulti” più le feste sembrano bussare alla nostra porta in anticipo e l’intervallo di tempo tra il Natale passato e quello che arriva pare restringersi. Un nuovo studio ha di recente mostrato che questa sensazione appartiene a molti e che esistono diversi fattori che la spiegano. Prospettiva, memoria e stili di vita rientrano tra questi.

Natale arriva in anticipo
Foto: Blende12 @Pixabay

Il Natale che arriva in anticipo è questione di prospettiva

Quando arriva il periodo di Natale la sensazione che il tempo scorra troppo velocemente e che le feste siano arrivate a sorpresa in anticipo è diffusa. Un team della Liverpool John Moores University ha indagato sulla questione per capire quanto l’impressione fosse comune. I ricercatori hanno, dunque, intervistato 918 adulti nel Regno Unito e hanno riscontrato che il 77% di essi la provava.

L’illusione è, in primis, questione di prospettiva. Noi percepiamo, infatti, lo scorrere del tempo in rapporto alla nostra esperienza. A 7 anni, dunque, 12 mesi sono un’ampia porzione della vita, ma a 45 occupano uno spazio decisamente minore e sembrano molto più brevi. Da bambini, poi, a dilatare i giorni ci pensa l’impazienza con cui attendiamo il Natale. Da adulti l’emozione diminuisce e le settimane scorrono inosservate.

Il ruolo della memoria

La consapevolezza che arriva Natale porta spesso con sé la pretesa che il calendario sia in anticipo e che non possano essere trascorsi 12 mesi dall’ultimo dicembre. La colpa di questa sensazione è, per gran parte, della memoria. La psicologa Ruth Ogden, autrice leader dello studio non ancora pubblicato, ha infatti spiegato che noi valutiamo la durata di un periodo in base al numero di ricordi che in esso ci siamo costruiti. Più ne conserviamo tracce, più l’intervallo di tempo ci appare lungo. Da bambini ogni esperienza è nuova e s’imprime in modo indelebile. Da adulti la routine ci fa sperimentare la sensazione che non succeda mai nulla e percepiamo il tempo come un film a scorrimento rapido. Più avanziamo con l’età, più, per altro, la memoria diventa meno infallibile. Il numero di reminiscenze su cui possiamo contare per quantificare, dunque, diminuisce.

Dalla magia alla pressione

Il tempo non scorre più velocemente e il Natale non arriva davvero in anticipo, ma da adulti reprimere quest’impressione diventa complicato. A cambiare è, infatti, la nostra concezione delle feste. Da bambini aspettiamo il periodo in modo passivo e la mancanza di controllo su ciò che accadrà, spiega Ogden, aumenta il livello di incertezza temporale. Da adulti all’attesa della magia si sostituisce la pressione dei preparativi che si dividono tra acquisti, cucina e organizzazione logistica e, così, i giorni sembrano volare. Oggi siamo, poi, abituati a vivere effettivamente più velocemente. La tecnologia ci permette di svolgere più attività insieme e la nostra esistenza, tornata più che mai frenetica dopo la pandemia, pare scorrere sempre più rapida.

Per quanto il tempo non acceleri è doveroso sottolineare che negli ultimi anni il Natale arriva effettivamente sempre più in anticipo. Non è ormai raro vedere tra le corsie dei supermercati panettoni e addobbi già a ottobre e ciò aumenta lo spaesamento. La crisi climatica che ci porta spesso a festeggiare rimpiangendo neve e freddo completa il distorto quadro.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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