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Le mascherine sul viso rendono più attraenti le persone. Lo dice uno studio

Le mascherine sul viso rendono più attraenti le persone. Lo dice uno studio

I dispositivi usa e getta aumentano il fascino di chi li indossa perché considerato più rassicurante, ma prima della pandemia erano associati alla malattia

Le mascherine protettive rendono più attraenti le persone. Sia gli uomini, che le donne. Ad affermarlo è uno studio britannico pubblicato sulla rivista Cognitive Research: Principles and Implications. La pandemia da Covid-19 ha cambiato l’effetto che i dispositivi di protezione usati per proteggere le vie respiratorie producono in chi osserva. Ma non tutti i tipi di mascherina rendono affascinanti allo stesso livello.

Le mascherine sul viso rendono più attraenti le persone. Lo dice uno studio
Foto: Cottonbro @Pexels.com

Lo studio

Lo studio sull’attraenza esercitata da chi indossa una mascherina è stata condotta dai ricercatori dell’università di Cardiff, in Galles. Si tratta di una sorta di secondo capitolo di un lavoro iniziato prima della pandemia. All’epoca i ricercatori avevano riscontrato che i dispositivi di protezione da viso chirurgici riducevano il fascino delle persone in quanto oggetti associati alla malattia. Ripetendo la ricerca in tempi di emergenza sanitaria, il risultato si è ribaltato.

Volevamo verificare se tutto questo è cambiato visto che le mascherine sono diffuse e capire se il tipo di mascherina produce effetti diversi”, ha raccontato Michael Lewis, ricercatore della scuola di psicologia dell’università di Cardiff al Guardian. Ed effettivamente è stato appurato che, a seconda della tipologia di protezione posizionata sul viso, si ha un maggiore o minore grado di attrattività.

La mascherina usa e getta rende più affascinanti

La ricerca ha coinvolto 43 donne alle quali è stato chiesto di valutare con un voto da 1 a 10 il fascino esercitato dalle facce di alcuni uomini. Nelle immagini mostrate, i volti erano in diverse condizioni: senza mascherina, con una mascherina in tessuto monocromatico, con una mascherina chirurgica blu e con un libro dalla copertina nera che copriva la metà inferiore del viso.

I risultati hanno dimostrato che gli uomini con la mascherina chirurgica usa e getta sono stati di gran lunga più apprezzati. E i soggetti con la mascherina in tessuto hanno ottenuto voti più alti di chi non portava la mascherina e di chi aveva il volto coperto dal libro. “Ciò potrebbe essere legato al fatto che siamo abituati a vedere i lavoratori della sanità indossare le mascherine blu e ora le associamo alle persone che si prendono cura di noi e alle professioni mediche – ha spiegato il dottor Lewis –. In un periodo in cui ci sentiamo vulnerabili, potremmo trovare rassicurante indossare le mascherine chirurgiche e quindi essere più positivi verso chi le porta”.

Occhi in risalto

Ci sono però altri fattori che potrebbero elevare il fascino di chi porta la mascherina usa e getta. Sempre Lewis ha dichiarato che è possibile che ciò si verifichi perché, con metà faccia coperta, l’attenzione si concentra di più sugli occhi. Altri studi hanno scoperto che anche coprire solo la metà destra o sinistra del viso rende le persone più attraenti. Uno dei motivi è che il cervello di chi guarda tende a completare con l’immaginazione le parti mancanti, sovrastimando il tutto.

La pandemia ha cambiato la nostra psicologia su come percepiamo chi indossa le mascherine. Quando vediamo qualcuno indossare una mascherina non pensiamo più ‘quella persona sta male, devo starle alla larga’”, ha aggiunto Lewis. Insomma, proprio ora che in Italia è caduto l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto e in molti luoghi al chiuso, potremmo essere tentati di tenerla ancora sul viso per avere più possibilità di fare colpo.


Marco Rizza
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Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food

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Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food

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