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Mangiare con gli occhi: quello che vediamo cambia il senso del gusto

Mangiare con gli occhi: quello che vediamo cambia il senso del gusto

Mangiare non è una esperienza solo delle papille gustative. Dove siamo e quello che vediamo cambia come percepiamo il sapore.

Mangiare con gli occhi a quanto pare non è solo un modo di dire. Secondo una ricerca della Cornell University esiste un fondo di verità, un vero e proprio collegamento, tra senso della vista e percezione del gusto. I ricercatori hanno pubblicato la loro ricerca in merito nella rivista Journal of Food Science. A quanto pare l'aspetto di ciò che mangiamo e, soprattutto, dove ci troviamo, può fare la differenza.

Mangiare con gli occhi, non si fa solo per dire

Dolce, salato, amaro, aspro e umami sono i cinque gusti fondamentali percepiti dall’uomo. Eppure il modo in cui percepiamo il sapore potrebbe dipendere non solo dalla nostra bocca ma anche dalla nostra vista. Per dimostrare come l’idea di mangiare con gli occhi non sia poi così assurda, alcuni ricercatori della Cornell University negli Stati Uniti hanno utilizzato realtà virtuale e… gorgonzola.

A circa una cinquantina di volontari è stato offerto un pezzo di gorgonzola proveniente dalla stessa forma. Durante l’assaggio, ogni partecipante è stato dotato di un kit per la realtà virtuale. Ad alcuni veniva mostrata una panchina e un parco virtuale, ad altri una stalla, mentre un gruppo si trovava nella stanza iniziale standard del programma. Gli assaggiatori erano all’oscuro del fatto che i pezzi di formaggio arrivassero tutti dalla stessa forma e fossero quindi completamente identici.

Ciò che vediamo può cambiare come percepiamo il sapore

Alla fine dell’assaggio è stato chiesto di dare un voto al formaggio in diverse categorie di gusto. Ebbene, i partecipanti che si trovavano nell’ambiente virtuale della stalla hanno dato voti significativamente più alti in alcune categorie come l’asprezza rispetto ai gruppi che si trovavano nell’ambiente virtuale del parco o dell’anonima stanza. In altre categorie come il salato tuttavia, non c’è stata alcune variazione della percezione.

Cosa significa? Secondo i ricercatori, quando mangiamo, riceviamo stimoli non solo da bocca e naso, ma anche, come sempre, da occhi e orecchie. Questi stimoli non vengono ignorati dal nostro cervello e possono contribuire nel modificare la percezione finale di ciò che mangiamo. Secondo il prof. Robin Dando che ha lavorato allo studio: «La realtà virtuale ha permesso all’ambiente di trasferire parte delle sue qualità sul cibo consumato».

In questo caso, il fatto di mangiare il gorgonzola in una stalla invece che in una stanza qualunque ha influito sulla percezione dell’asprezza del formaggio da parte di chi l'ha mangiato. Questo pare confermare qualcosa che molti avevano già intuito, ovvero che in cucina anche l’occhio vuole la sua parte e che mangiare è più di una mera necessità. Può diventare una vera e propria esperienza a tutto tondo.


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denis venturi
Denis Venturi
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Laureato in Scienze Politiche e Comunicazione Pubblica, ha lavorato in radio e nel tempo libero si dedica alla scrittura creativa. Da sempre appassionato di cultura, scienza e tecnologia è costantemente a caccia di nuove curiosità in grado di cambiare il mondo in cui viviamo.
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