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Malinconia e bellezza: la natura secondo Vincent Van Gogh

Malinconia e bellezza: la natura secondo Vincent Van Gogh

Il rapporto tra la natura e Van Gogh è autentico ed intenso, un modo di vivere la terra e i suoi elementi che ancora affascina

La natura è senza dubbio uno dei soggetti più rappresentati e sviscerati della storia dell’arte, ma nessuno come Van Gogh ne ha colto la profonda inquietudine e allo stesso tempo la straordinaria bellezza. Per l’artista la natura è pura espressione della sua anima e del suo mondo interiore, un legame così simbiotico da generare non altro che un profondo amore per la sua conoscenza.

Vincent Van Gogh
Foto: unnamed @pixabay

Conoscere la natura per viverne l’autenticità

Secondo Vincent “non bisogna copiare la natura, ma conoscerla in modo che il risultato sia fresco e autentico”. Sembrano parole più che mai vicine ai nostri giorni, sarà perché è proprio questo di cui abbiamo bisogno: conoscere profondamente la natura per amarla, rispettarla, comprenderla e sentirci tutt’uno con essa. Il pittore ci invita a guardare oltre la tela e apprezzare la meraviglia di riconoscere il proprio stato d’animo in un campo di grano, in una distesa di fiori, in un fogliame d’autunno, in un cipresso o in un giardino selvatico. Uno scorcio diventa così per noi un momento di quiete, un rifugio per le nostre malinconie o un luogo di speranza. È in questo modo che possiamo raggiungere un’autentica comprensione della natura e delle sue leggi, non lontane da quelle dell’uomo.

Il paesaggio come energia vitale

“Trova cose belle più che puoi, la maggior parte della gente trova ‘troppo poca bellezza’. Continua sempre a camminare e ad amare la natura, perché è questo il vero modo per imparare ad amare l'arte sempre meglio. I pittori comprendono la natura e la amano e ci insegnano a vedere.”
Lettera a Theo Van Gogh, Londra 1874

Nessun artista come Vincent Van Gogh ha reso il genere del paesaggio così vivo da considerarlo quasi un essere vivente. La difficile ma viscerale relazione tra l’uomo e la terra ha colpito da sempre l’artista, tanto da andare a vivere per due anni a Nuenen, nei Paesi Bassi, solo per stare nei campi e osservare la vita dei coltivatori da vicino. Nella sua continua lotta contro e per la natura, Vincent ci invita a fare lunghe passeggiate e ad immergerci completamente nelle sue contraddizioni, perché solo così possiamo creare un legame davvero forte con essa. E così quel turbinio di colori diventa per noi un messaggio che racconta, oltre il tempo, la dura vita dei contadini e il ciclo inevitabile della vita nel susseguirsi delle stagioni.

L’eternità, in fondo, risiede per Van Gogh proprio nelle cose semplici e le cose semplici vengono dalla terra. Una lezione che ancora oggi facciamo fatica a comprendere ma che può trasformarsi dentro di noi in energia vitale, la stessa che ci spinge a voler cambiare il mondo.


Cristina Morgese
Cristina Morgese
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Dopo aver conseguito la Laurea in Storia dell'arte e il Master in Management Museale, lavoro freelance come giornalista, copywriter e content creator. Non credo a confini già delineati, per questo mi piace oltrepassarli e trovare i fili nascosti che legano discipline diverse tra loro.
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Dopo aver conseguito la Laurea in Storia dell'arte e il Master in Management Museale, lavoro freelance come giornalista, copywriter e content creator. Non credo a confini già delineati, per questo mi piace oltrepassarli e trovare i fili nascosti che legano discipline diverse tra loro.
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