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Legna per cucinare o per scaldare, come scegliere quella giusta

Legna per cucinare o per scaldare, come scegliere quella giusta

La legna non è tutta uguale e per ogni tipo c’è un utilizzo consigliato. Per cucinare o per scaldarsi ecco come scegliere la migliore a seconda delle vostre necessità.

Parlando di legna la prima distinzione d’obbligo è quella tra dura e morbida. Con dura intendiamo tutte quelle tipologie di legna ad alta densità, queste producono una fiamma molto duratura e calda, un poco più difficile da accendere. Per quanto riguarda quella morbida invece si intendono quelle tipologie a bassa densità: quest’ultime bruciano in fretta e producono una fiamma più fredda. D’altro canto sono molto utili per la facilità in cui prendono fuoco in fase di accensione. Nel primo gruppo troviamo la quercia, l’olmo e il frassino, mentre nel secondo il pino, l’abete, l’abete rosso e il salice.

Per cucinare

Cucinare su un fuoco a legna oltre a essere un piacere, ha il vantaggio di conferire alle vivande quella particolare nota capace di esaltarne il gusto. Si, ma con la giusta legna! In questo caso quella dura ha la meglio. Per cucinare è ottimale avere un fuoco molto caldo e durevole in modo da ottenere una cottura omogenea e controllabile. Con questo fine risulta spesso efficace cucinare sulle braci, ottenute facendo bruciare il legno fino allo spegnersi della fiamma. Non è da sottovalutare tuttavia la capacità del legno di conferire sapore durante la cottura.

Rispetto a questo punto i legni migliori risultano senza dubbio quelli di alberi da frutto, come: melo, mandorlo, ciliegio e vite. Essi arricchiscono le pietanze col loro particolare aroma, esaltandone il gusto. Per un effetto affumicato più intenso è possibile invece puntare su legni come la quercia o il noce. È bene invece evitare legni morbidi e altamente resinosi come il pino e il ginepro, a causa della loro tendenza a bruciare molto in fretta con una fiamma relativamente fredda. La resina bruciata conferirebbe in oltre un sapore sgradevole al cibo, rendendolo in alcuni casi tossico.

Per scaldare

In questo caso è possibile essere meno fiscali, ma con alcune accortezze. I legni morbidi sono ottimi per accendere il fuoco per la loro capacità di bruciare facilmente e in poco tempo, si parli di caminetto o stufa. Tuttavia, specialmente per quest’ultima, è consigliabile una volta acceso il fuoco andare ad alimentare le fiamme con legni duri per sviluppare un calore maggiore e più duraturo.

Specialmente parlando di camini e falò, vanno bene anche i legni resinosi, capaci anzi di bruciare emanando un profumo molto piacevole. In questi casi se vorremo fiamme vivaci i legni morbidi risultano perfetti per lo scopo, ma quelli duri sono certamente la scelta migliore per riscaldarci a lungo. Qualunque sia l’uso che ne farete è innegabile che, specialmente in questo periodo, il fuoco a legna sia un vero piacere: capace di rendere più gustosa ogni pietanza e donare calore e accoglienza ad ogni ambiente. Godetevi i vostri fuochi, ma non dimenticate mai la prudenza!

Fonti: firepit-and-grilling-guru


Fabrizio Inverardi
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Chitarrista, motociclista, da sempre appassionato di scienza, tecnica e natura. Sono laureato in Psicologia del Lavoro e della Comunicazione. Curioso per natura amo i viaggi, il buon vino e scoprire cose nuove. Da qualche anno nel settore del marketing digitale e della comunicazione.
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Chitarrista, motociclista, da sempre appassionato di scienza, tecnica e natura. Sono laureato in Psicologia del Lavoro e della Comunicazione. Curioso per natura amo i viaggi, il buon vino e scoprire cose nuove. Da qualche anno nel settore del marketing digitale e della comunicazione.
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