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Le poesie più famose sull’estate

Le poesie più famose sull’estate

Da Pablo Neruda a Giuseppe Ungaretti, andiamo a scoprire insieme alcune delle poesie più famose mai dedicate nel tempo all’arrivo dell’estate.

L’estate rappresenta un momento di svolta all’interno dei cicli naturali e a essa sono state dedicate nel corso della storia diverse poesie famose. Alcuni autori hanno insistito sulla bellezza dell'ambiente che rifiorisce, mentre altri si sono concentrati sulla felicità che il paesaggio sa trasmettere all’uomo. Andiamo, allora, a scoprire insieme alcuni dei componimenti più emozionanti dedicati alla bella stagione.

Le poesie più famose sull’estate
@envatoelements

Poesie più belle e famose sull’estate 

“Estate” di Pablo Neruda 

Ardono i seminati, 
scricchiola il grano, 
insetti azzurri cercano ombra, 
toccano il fresco. 
E a sera 
salgono mille stelle fresche 
verso il cielo cupo. 
Son lucciole vagabonde. 
crepita senza bruciare 
la notte dell’estate.

“D’Estate” di Giovanni Pascoli 

Le cavallette sole 
sorridono in mezzo 
alla gramigna gialla. 
I moscerini danzano al sole 
trema uno stelo 
sotto una farfalla.

“Estate” di Herman Hesse 

Improvvisamente fu piena estate. 
I campi verdi di grano, cresciuti e 
riempiti nelle lunghe settimane di piogge, 
cominciavano a imbiancarsi, 
in ogni campo il papavero lampeggiava 
col suo rosso smagliante. 

La bianca e polverosa strada maestra era arroventata, 
dai boschi diventati più scuri risuonava più spossato, 
più greve e penetrante il richiamo del cuculo, 
nei prati delle alture, sui loro flessibili steli, 
si cullavano le margherite e le lupinelle, 
la sabbia e le scabbiose, già tutte in pieno rigoglio 
e nel febbrile, folle anelito della dissipazione 
dell’approssimarsi della morte 
perché a sera si sentiva qua e là nei villaggi il chiaro, 
inesorabile avvertimento delle falci in azione.

“Estate” di Salvatore Quasimodo 

Cicale, sorelle, nel sole 
con voi mi nascondo 
nel folto dei pioppi 
e aspetto le stelle.

“Vento di prima estate” di Giorgio Caproni 

A quest’ora il sangue 
del giorno infiamma ancora 
la gota del prato, 
e se si sono spente; 
le risse e le sassaiole 
chiassose, nel vento è vivo 
un fiato di bocche accaldate 
di bimbi, dopo sfrenate 
rincorse.

“Notte d’Estate” di Federico Garcia Lorca 

L'acqua della fonte 
suona il suo tamburo 
d'argento. 
Gli alberi 
tèssono il vento 
e i fiori lo tingono 
di profumo. 
Una ragnatela 
immensa 
fa della luna 
una stella.

“Di Luglio” di Giuseppe Ungaretti 

Quando su ci si butta lei, 
Si fa d’un triste colore di rosa 
Il bel fogliame. 

Strugge forre, beve fiumi, 
Macina scogli, splende, 
È furia che s’ostina, è l’implacabile, 
Sparge spazio, acceca mete, 
È l’estate e nei secoli 
Con i suoi occhi calcinanti 
Va della terra spogliando lo scheletro.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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