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Le più antiche tracce dei pesci fossili ritrovate in Italia

Le più antiche tracce dei pesci fossili ritrovate in Italia

Un team di ricerca guidato da paleontologi italiani ha scoperto le più antiche tracce fossili appartenenti a dei pesci abissali.

A volte per i paleontologi bastano pochi indizi per fare luce sulla vita presente sulla Terra milioni e milioni di anni fa. E’ quanto accaduto ad un gruppo di ricerca internazionale che ha ritrovato in Italia alcune tracce fossili che hanno fornito nuove informazioni sulla storia evolutiva dei pesci abissali. Questi fossili sono le più antiche tracce dell’esistenza dei pesci abissali ritrovate sulla Terra.

Le più antiche tracce dei pesci fossili ritrovate in Italia
@envatoelements

La scoperta dei fossili dei pesci abissali

La scoperta è stata fatta da un team di ricerca internazionale coordinato dal paleontologo italiano Andrea Baucon. Allo studio ha preso parte anche Luca Pandolfi, professore del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa. Le tracce fossili dei pesci abissali sono state ritrovate in tre siti nei pressi di Livorno, Modena e Piacenza.

I ricercatori sono rimasti senza parole quando hanno scoperto le tracce fossili di questi pesci abissali. I ritrovamenti sono stati oggetto dello studio “The earliest evidence of deep-sea vertebrates”. Quest’ultimo è stato pubblicato nel 2023 sulla rivista PNAS – Proceedings of the National Academy of Sciences.

Le tracce fossili dei pesci abissali

La scoperta delle tracce fossili in Italia è molto importante per studiare la storia evolutiva dei pesci abissali, sia di oggi che del passato. Le analisi hanno permesso di datare i fossili e di stabilire che risalgono al Cretaceo: sono i più antichi fossili di pesci abissali ritrovati fino ad ora. In questo modo, la scoperta testimonia il fatto che queste creature delle profondità marine erano già presenti nel Cretaceo (circa 130 milioni di anni fa).

Oltre a retrodatare la presenza dei pesci abissali, la scoperta di questi fossili ha permesso di comprendere maggiormente il loro comportamento. Infatti, nella roccia sono rimaste impresse le tracce di questi animali marini, come ad esempio i buchi lasciati nella sabbia mentre il pesce cercava del cibo. Altri fossili, invece, mostrano le impronte lasciate dalla coda dell’animale mentre nuotava vicino al fondale.

Analogie tra i pesci del passato e quelli moderni

Simili testimonianze provenienti dal passato sono una vera manna dal cielo per comprendere meglio il comportamento degli animali che ci hanno preceduto. Questi dati, uniti allo studio comparato con il comportamento di specie attualmente in vita, permettono di fare luce, ad esempio, sul modo in cui le specie estinte si nutrivano, riproducevano o spostavano.

Quindi, le tracce fossili sono state confrontate con i segni lasciati sul fondale dall’attività dei pesci moderni. Tra le specie individuate per la comparazione ci sono le chimere (una specie di squalo che vive nelle profondità oceaniche) e i pesci lucertola. Alcune tracce fossili ritrovate sono identiche a quelle lasciate dai pesci lucertola quando scavano sul fondale per cercare del cibo.

La vita estrema dei pesci abissali

I pesci abissali devono affrontare delle condizioni ambientali davvero estreme. Infatti, vivono in un habitat caratterizzato dal buio, da temperature basse e da elevate pressioni. Grazie alle tracce fossili è possibile ricostruire anche come alcuni comportamenti ed adattamenti si siano evoluti nei pesci per poter sopravvivere in simili condizioni. D’altro canto, le forme di vita sono abili a trovare un modo per esistere.


Emmanuele Occhipinti
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Una passione per la natura coltivata fin da piccolo mi ha condotto a studiare Scienze dell’Ambiente e della Natura ma, in seguito ad un sogno rivelatorio (se si vuole credere a questa versione), mi sono ritrovato con carta, penna ed un sogno nel cassetto.
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