Le nuove minacce per i piccoli produttori di biologico
Il mercato sta evolvendo e con esso compaiono nuove minacce per i piccoli produttori di biologico, in cerca di nuovi standard per la certificazione dei loro prodotti.
I piccoli produttori di biologico sono sempre più a rischio a causa dell’estensività delle certificazioni BIO che spesso includono produttori di grandi dimensioni con pratiche produttive non propriamente «naturali».
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I piccoli produttori di biologico chiedono maggiori tutele
L’esistenza dei piccoli produttori di biologico è strettamente legata ai principi stessi alla base di questa logica produttiva. In primo luogo, rivolgendosi principalmente ad un’utenza disposta a pagare un sovrapprezzo pur di accedere a prodotti più sani e naturali. Questi principi consentono la sostenibilità economica di realtà di dimensioni ridotte che, altrimenti difficilmente potrebbero competere sul mercato.
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Purtroppo, però, le cose stanno cambiando, a causa dell’ampiezza raggiunta dalle certificazioni biologiche nel mondo. Per citare alcuni esempi si può prendere in esame il caso di allevamenti di pollame, a tutti gli effetti intensivi, in cui gli animali sono allevati massivamente all’interno di capannoni dotati di piccole aree all’aperto, commercializzati come biologici, allevati a terra e all’aperto. Lo stesso vale per alcuni allevamenti bovini. Leggermente diverso l’ambito agricolo in cui sono le pratiche come l’idroponica a mettere a rischio il lavoro dei piccoli produttori di biologico.
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Anche se tecnicamente questi prodotti possano rispettare i requisiti per le certificazioni, la loro natura non è paragonabile a quella dei prodotti provenienti dalle aziende familiari dei piccoli produttori di biologico. Quest’ultimi lamentano infatti il rischio di una perdita di fiducia da parte del consumatore, il cui immaginario di BIO probabilmente non coincide con le grandi realtà industriali. Ipotizzando tra l’altro l’introduzione di nuovi standard e di nuove certificazioni. Un caso su tutti il Real Organic Project, che unisce i piccoli produttori di biologico, provando a riscriverne le regole, considerate ormai eccessivamente permissive.
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