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La vacca Varzese custode della biodiversità

La vacca Varzese custode della biodiversità

Tra le tante razze d’allevamento della Lombardia, la vacca Varzese rappresenta un punto di forza per il benessere di alcuni ecosistemi.

Passeggiando all’interno della tenuta dei Geraci di Motta Visconti (proprietà del Parco del Ticino) ci si imbatte in un bovino particolare: la vacca Varzese. Gli animali d’allevamento di questo posto sono soliti pascolare in tutta tranquillità in ambienti aperti, senza gabbie. Ma come mai un ente parco ha da parecchi anni iniziato un progetto sulla reintroduzione della vacca Varzese all’interno dei propri territori?

Mi presento, sono Varzese

Bisogna innanzitutto dire che la vacca Varzese (chiamata anche Tortonese o Ottonese) è una delle pochissime razze bovine autoctone della Lombardia, ovvero che da molto tempo è presente sui pascoli della regione. Da molto tempo, ma non da sempre. Infatti la Varzese probabilmente è stata importata nella penisola italiana in seguito alle incursioni dei Longobardi nel VI secolo d. C., i quali portarono con sé il loro bestiame di piccola stazza e dal colore fromentino.

Questa razza si è ben ambientata nella nuova casa ed ha dato il via ad una serie di dinamiche ecologiche e ambientali che hanno portato a raggiungere l’attuale livello di biodiversità animale e vegetale. Infatti, anche se è difficile accorgersene immediatamente, l’allevamento e l’agricoltura impiegati con buon senso dall’uomo, quindi seguendo i cicli naturali, hanno permesso il formarsi di habitat particolari, i quali a loro volta hanno aumentato la biodiversità.

Una diversità in pericolo

Il problema sorge nel momento in cui l’allevamento e l’agricoltura vengono esercitati in maniera industriale, andando così a diminuire quella preziosa biodiversità a favore di una omologazione delle specie animali: si pensi che i capi della Varzese è passata dai 40.000 capi degli anni sessanta ai circa 50 capi attuali.

L’ente del Parco del Ticino si è accorto del valore ambientale che possono dare certe pratiche di allevamento cosciente. Tra queste azioni, rientra anche la rivalutazione del pascolo delle vacche Varzesi e consequenzialmente la reintroduzione di questa razza all’interno del territorio del parco.

I vantaggi della Varzese

Questo animale è particolarmente rustico e longevo, portato per il lavoro ma anche in grado di produrre delle modeste quantità di latte e di carne. Ma gli aspetti stupefacenti di questa mucca autoctona sono che essa è in grado di sfruttare anche i prati più magri, che non basterebbero a soddisfare i bisogni di altre razze. Per questo la sua presenza ha permesso la riabilitazione di alcuni prati definiti «pascolati» che a loro volta hanno contribuito all’aumento numerico di specie di uccelli e di vegetali. Ancora una volta è evidente come tutta la natura sia in interazione con i vari elementi che la compongono e che la diversità sia un valore aggiunto di straordinaria utilità e bellezza.


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Emmanuele Occhipinti
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Una passione per la natura coltivata fin da piccolo mi ha condotto a studiare Scienze dell’Ambiente e della Natura ma, in seguito ad un sogno rivelatorio (se si vuole credere a questa versione), mi sono ritrovato con carta, penna ed un sogno nel cassetto.
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