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La scommessa del vero biologico in serra

La scommessa del vero biologico in serra

La questione del biologico in serra è un tema meno banale di quanto ci si aspetti che sta alimentando in Europa un acceso dibattito.

Il biologico in serra è possibile e viene già ampiamente praticato in Europa, ma il tutto è circondato un alone di scarsa chiarezza normativa. Questo si traduce in modalità molto diverse in ogni nazione europea e in pratiche non sempre paragonabili, per naturalezza e sostenibilità ambientale, a quelle delle classiche coltivazioni al di fuori delle serre.

Il biologico in serra in Europa

La poca chiarezza normativa a livello europeo sul tema del biologico in serra ha comportato l’adozione di pratiche di coltivazione molto diverse nei vari paesi dell’Unione. Questo, purtroppo, si è anche tradotto nel fatto che molte coltivazioni biologiche in serra abbiano nel tempo assunto sempre più le sembianze di colture intensive. Specialmente nei paesi del Nord Europa, molte coltivazioni in serra legalmente considerate biologiche, si avvalgono, per esempio, di riscaldamento e illuminazione artificiali, somministrando inoltre alle piante CO2 ricavata normalmente dalla combustione di gas metano. Tali pratiche sono atte in primo luogo a consentire la coltivazione di diverse tipologie di vegetali anche nei climi più rigidi e in secondo ad aumentare la produttività fino al 30%. Coltivare biologico in serra avvalendosi di queste metodologie non garantisce la naturalezza e il basso impatto ambientale che ci si aspetta da questo tipo di produzioni, facendo inoltre, secondo alcuni, concorrenza sleale ai produttori di biologico di altre zone.

Il dibattito è tuttora piuttosto acceso, considerati anche gli interessi economici in gioco, tanto da dare origine ad alcune interessanti iniziative, come Greenresilient. Nato a seguito della chiamata di tredici esperti da parte della Commissione Europea al fine di pubblicare un report sulla situazione dell’agricoltura biologica - EGTOP - oggi si pone l’obiettivo di rendere sostenibile anche il biologico in serra. Il progetto ha già previsto diverse serre sperimentali in cui si adottassero pratiche di coltura sostenibile, seguendo per esempio la stagionalità dei prodotti, per ovviare ai problemi climatici, e adottando la rotazione delle colture per garantire, naturalmente, il giusto apporto di nutrienti al terreno in serra. È logico che la resa di queste colture sostenibili sarà inferiore, così come d’altro canto l’impatto sull’ambiente. Il biologico in serra è certamente possibile e offre delle ottime opportunità, purché sia attuato con le giuste modalità nel rispetto dell’ambiente e della naturalità delle colture.


Fabrizio Inverardi
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Chitarrista, motociclista, da sempre appassionato di scienza, tecnica e natura. Sono laureato in Psicologia del Lavoro e della Comunicazione. Curioso per natura amo i viaggi, il buon vino e scoprire cose nuove. Da qualche anno nel settore del marketing digitale e della comunicazione.
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Chitarrista, motociclista, da sempre appassionato di scienza, tecnica e natura. Sono laureato in Psicologia del Lavoro e della Comunicazione. Curioso per natura amo i viaggi, il buon vino e scoprire cose nuove. Da qualche anno nel settore del marketing digitale e della comunicazione.
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