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La meditazione aiuta a dimagrire?

La meditazione aiuta a dimagrire?

Secondo uno studio dell’University Hospital Coventry qualche esercizio di meditazione potrebbe aiutare a dimagrire

Secondo uno studio pubblicato sul The Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism, dedicare del tempo alla meditazione può non solo migliorare il benessere psicologico ma anche quello fisico. Attraverso pratiche di meditazione, come la mindful eating o classici esercizi di meditazione, è possibile aumentare gli effetti dimagranti della dieta e favorire quotidianamente il raggiungimento dell’equilibrio psico-fisico in modo sano e duraturo. La meditazione aiuta quindi a dimagrire? Scopriamo cosa dice la ricerca.

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Foto: cottonbro studio @pexels

La meditazione aiuta a dimagrire: cosa dice la ricerca

La ricerca dal nome “Application of Mindfulness in a Tier 3 Obesity Service Improves Eating Behavior and Facilitates Successful Weight Loss” dell’University Hospital Coventry in Inghilterra, condotta da Petra Hanson e pubblicata sul The Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism nel 2019, ha messo in luce come la meditazione consapevole possa aiutare a dimagrire. Nello studio sono stati coinvolti 53 pazienti con livello 3 di obesità degli ospedali universitari di Coventry e Warwickshire. I pazienti sono stati sottoposti ad un programma di dimagrimento di circa sei mesi. Tra i partecipanti, 33 hanno frequentato le quattro sessioni di meditazione consapevole previste acquisendo tecniche per aumentare la fiducia in sé stessi.

Alla fine del programma i pazienti che avevano partecipato alle lezioni di meditazione avevano perso in media 3 kg in più rispetto ai volontari che avevano seguito solo la dieta dimagrante. Ascoltando i pazienti partecipanti alla meditazione era emerso, inoltre, che il loro rapporto con il cibo era diventato più facile. Secondo Petra Hanson, che era a capo della ricerca, i pazienti che avevano partecipato alle sessioni avevano una maggiore consapevolezza nel pianificare i pasti ed erano meno autocritici riguardo il risultato. Grazie alle pratiche di meditazione i pazienti avevano raggiunto anche una maggiore fiducia nelle proprie capacità e nel portare a termine la dieta.
Che non sia l’inizio per un nuovo modo consapevole di mangiare? Intanto, scopriamo insieme cos’è la mindful eating.

Che cos’è la mindful eating

Prima di parlare della mindful eating, è fondamentale fare un passo indietro e parlare del concetto di mindfulness. Jon Kabat-Zinn, biologo molecolare statunitense e ideatore del programma per la riduzione dello stress basato sulla mindfulness (MBSR), definisce tale pratica come la consapevolezza che emerge dal prestare attenzione nel momento presente e non in maniera giudicante. In sostanza, si tratta di vivere le esperienze momento dopo momento portando, volontariamente, la nostra attenzione a ciò che accade al proprio corpo e intorno a sé.

Si può pensare alla mindful eating come un’applicazione della mindfulness all’alimentazione: essere presenti a sé stessi mentre si mangia, concentrandosi in modo consapevole su noi stessi, sul nostro corpo e sulle nostre emozioni. Un atteggiamento mentale pacifico ed equilibrato che ci porta a gustare, osservare, annusare il cibo dandogli il giusto spazio e il giusto tempo. Di solito quando mangiamo andiamo sempre di fretta e poniamo poca attenzione all’esperienza in sé: con questa tecnica, invece, è possibile prendere coscienza del senso profondo dell’esperienza col cibo, oltre che essere più coscienti del come mangiamo.

È importante ricordare che questa pratica e meditare in senso più ampio, non vanno intese come una dieta o come la sostituzione di essa, ma più come un atto consapevole o come il raggiungimento di una saggezza interiore nella nostra vita quotidiana. Certamente meditare aiuta in modo naturale il corpo ad autoregolarsi e permette di anticipare, e quindi prevenire, la tendenza a mangiare anche se si è sazi.

Fonte: The Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism, Volume 104, Issue 3, March 2019

Le informazioni contenute in questo articolo sono da intendersi a puro scopo informativo e divulgativo e non devono essere intese in alcun modo come diagnosi, prognosi o terapie da sostituirsi a quelle farmacologiche eventualmente in atto. In nessun caso sostituiscono la consulenza medica specialistica. L’autore ed il sito declinano ogni responsabilità rispetto ad eventuali reazioni indesiderate.


Cristina Morgese
Cristina Morgese
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Dopo aver conseguito la Laurea in Storia dell'arte e il Master in Management Museale, lavoro freelance come giornalista, copywriter e content creator. Non credo a confini già delineati, per questo mi piace oltrepassarli e trovare i fili nascosti che legano discipline diverse tra loro.
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