La Frutta nelle scuole è spagnola

Portare la frutta nelle scuole, questo il fine dell’omonima iniziativa di educazione alimentare per bambini e ragazzi. Un progetto, senz’altro lodevole, che tuttavia cela alcuni aspetti grigi, primo tra tutti: la frutta è spagnola.
Frutta spagnola nelle mense scolastiche
Non c’è nulla di strano: le norme comunitarie prevedono il circolo libero delle merci, oneri e onori, ma questo comporta, nel caso specifico, qualche criticità che stride con i presupposti del progetto. Infatti, se lo scopo è quello di educare i bambini al consumo della frutta, portare a tavola della frutta «non buona» potrebbe essere controproducente! La frutta spagnola non ha una qualità e un gusto inferiori rispetto a quella italiana, ma le necessità logistiche la rendono, per ovvie ragioni, meno appetitosa.
Questa viene infatti raccolta con una maturazione adatta al trasporto più che al consumo, con un risultato finale sulle tavole che si può immaginare. Dall’altro lato la produzione nazionale non riuscirebbe a coprire con costanza la domanda generata dal progetto, che procederebbe a singhiozzo. Fatte le dovute considerazioni, se l’obiettivo dichiarato è quello di educare i bambini al consumo di frutta nelle scuole, probabilmente sarebbe più efficace una gestione più localizzata, che magari possa coinvolgere i produttori locali, che potrebbero mettere a disposizione un prodotto non solo di qualità, ma appena colto!
Fonte: FreshPlaza
