inNaturale
Home
>
La crisi climatica sta distruggendo pitture e incisioni rupestri

La crisi climatica sta distruggendo pitture e incisioni rupestri

Pitture e incisioni rupestri vecchie decine di migliaia di anni potrebbero non sopravvivere agli effetti della crisi climatica.

Sono state testimonianza silenziosa del nostro passato primordiale per decine di migliaia di anni. Sono sopravvissute a cataclismi, guerre e all’inesorabile scorrere del tempo. Eppure potrebbero non sopravvivere agli effetti della crisi climatica. Si tratta dell’arte paleolitica, pitture e incisioni rupestri che i nostri antenati hanno disseminato in grotte e caverne attorno al mondo e che ora rischiano di sparire per sempre. L’inquietante allarme arriva dai ricercatori della Flinders University di Adelaide, in Australia.

crisi climatica pitture rupestri
Foto: PxFuel

Pitture e incisioni rupestri a rischio a causa della crisi climatica

Lo scorso maggio, un’altra università australiana la Griffith University aveva lanciato l’allarme sullo stato di conservazione delle pitture rupestri della grotta Pettakere sull’isola di Sulawesi in Indonesia. Vecchia di 45.000 anni, è tra le più antiche opere d’arte del pianeta, probabilmente la più antica rappresentazione rupestre di animali al mondo. Negli ultimi decenni l’aumento delle temperature e il fluttuare del clima hanno portato all’estremo i fenomeni monsonici, alternate da periodi di intensa siccità. Questo starebbe portando i minerali nelle pareti a espandersi e restringersi a seconda degli effetti climatici, letteralmente “sbriciolando” lentamente le pitture.

Il rischio dell’aumento di fenomeni estremi

Sarebbero proprio l’aumentare di fenomeni estremi dovuti alla crisi climatica il rischio maggiore per pitture e incisioni rupestri. In Australia, ad esempio, il ciclone Monica nel 2006 ha abbattuto fino al 50% degli alberi nella zona colpita, spingendone molti nei siti di arte rupestre e finendo per danneggiarli irreparabilmente. Agli effetti del ciclone si sono poi susseguiti gli effetti degli incendi estivi. L’arte rupestre è spesso dipinta su arenaria. Si tratta di una roccia in grado di assorbire molta umidità. Il calore degli incendi estivi fa espandere l’acqua presente nella roccia finendo per sbriciolare la roccia e danneggiare dipinti e incisioni.

Un momento storico critico

L’espandersi e contrarsi dei sali sarebbe quindi il principale responsabile del danneggiamento di pitture e incisioni rupestri. L’effetto della crisi climatica è inoltre sentito più intensamente nelle zone dei tropici, dove l’incidenza di un aumento della temperatura di 2.5°C rischia di farsi sentire fino a tre volte di più. Secondo l’archeologo Daryl Wesley della Flinders University, saremmo a un “Momento critico”. Negli ultimi 56 anni il degrado dell’arte rupestre sta diventando irreparabile al punto che, senza una inversione drastica di tendenza, potremmo perdere per sempre parte del nostro retaggio culturale.


denis venturi
Denis Venturi
Scopri di più
Laureato in Scienze Politiche e Comunicazione Pubblica, ha lavorato in radio e nel tempo libero si dedica alla scrittura creativa. Da sempre appassionato di cultura, scienza e tecnologia è costantemente a caccia di nuove curiosità in grado di cambiare il mondo in cui viviamo.
Scopri di più
Laureato in Scienze Politiche e Comunicazione Pubblica, ha lavorato in radio e nel tempo libero si dedica alla scrittura creativa. Da sempre appassionato di cultura, scienza e tecnologia è costantemente a caccia di nuove curiosità in grado di cambiare il mondo in cui viviamo.
Iscriviti alla newsletter
Resta aggiornato sulle ultime novità editoriali, i prodotti e le offerte