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La crisi climatica minaccia le foreste di caffè selvatico

La crisi climatica minaccia le foreste di caffè selvatico

Le foreste di caffè selvatico dell'Etiopia sono a rischio a causa del clima, un problema che riguarda soprattutto la qualità Arabica

Molte persone iniziano la giornata gustando un buon caffè. Espresso, americano, macchiato… ci sono tante versioni della bevanda che si possono scegliere per ricaricare le batterie al mattino. In futuro, però, questo prodotto potrebbe non essere più così presente nella nostra routine. Le foreste di caffè selvatico stanno infatti diventando sempre più piccole e il loro numero sempre più basso, un problema che riguarda soprattutto la qualità del caffè conosciuta con il nome Arabica.

Caffé selvatico
Fonte: Pixabay

Le foreste di caffè selvatico

La maggior parte delle foreste di caffè selvatico sono concentrate in Etiopia. Qua il caffè cresce spontaneamente e non è apprezzato solo dagli uomini (circa il 90% delle persone consuma caffeina): anche alcune specie di animali, tra cui i babbuini, si cibano delle sue bacche. Ma perché cresce naturalmente solo in un posto?

Il giornalista e autore Jeff Koehler ha spiegato che le piante di caffè della qualità Arabica sono molto sensibili. Questa specie vegetale riesce a sopravvivere solo con specifiche condizioni ambientali. Ora la crisi climatica sta mettendo a rischio le foreste di caffè selvatico e si teme che, senza provvedimenti veloci, possa scomparire in natura entro sessant’anni.

Caffè a rischio

La qualità del caffè Arabica è ora coltivata anche in altre parti del mondo, come ad esempio in America Latina, in India o in Medio Oriente. Tuttavia, solo in Etiopia esistono le foreste di caffè selvatico. Questo elemento non è di poco conto. Infatti,queste foreste custodiscono la maggiore percentuale di diversità genetica di questa pianta.

Il timore è quello che, a causa dei cambiamenti climatici o di qualsiasi altra calamità (un batterio o un fungo), le piante di caffè possano lentamente scomparire. Infatti, gli organismi viventi hanno maggiore probabilità di sopravvivere agli attacchi di agenti patogeni o adattarsi a nuove condizioni ambientali se hanno un’ampia diversità genetica a cui attingere.

Caffé selvatico Etiopia
Fonte: Pixabay

Altri usi

Per molti abitanti dell’Etiopia il caffè non è solo la calda bevanda dagli effetti eccitanti. Infatti, la pianta del caffè è utilizzata in tanti modi e in ogni sua parte, dalle foglie ai chicchi. Ad esempio, le bacche possono essere utilizzate per preparare una sorta di infuso, simile al caffè, ma con una bassa concentrazione di caffeina e dal gusto più fruttato.

Anche le foglie della pianta del caffè sono usate in maniera analoga per la preparazione del “kuti”. Si tratta di una specie di tè fatto con le foglie del caffè. Inoltre, i chicchi possono anche essere cotti nel burro e aromatizzati con diverse spezie per poi essere mangiati come uno spuntino. Senza poi contare il suo ruolo all’interno degli equilibri ecologici.

Il caffè ha conquistato il mondo e, anche se ora lo si coltiva in diverse parti del globo, è necessario preservare le foreste di caffè selvatico se non si vuole correre il rischio di non poterlo più assaporare di prima mattina. Scegliere una tipologia di caffè sostenibile può essere un modo per fornire il proprio contributo a dare un futuro a questa pianta.


Emmanuele Occhipinti
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Una passione per la natura coltivata fin da piccolo mi ha condotto a studiare Scienze dell’Ambiente e della Natura ma, in seguito ad un sogno rivelatorio (se si vuole credere a questa versione), mi sono ritrovato con carta, penna ed un sogno nel cassetto.
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Una passione per la natura coltivata fin da piccolo mi ha condotto a studiare Scienze dell’Ambiente e della Natura ma, in seguito ad un sogno rivelatorio (se si vuole credere a questa versione), mi sono ritrovato con carta, penna ed un sogno nel cassetto.
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