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La cosmesi biologica inglese in ginocchio nel caso di una no-deal Brexit

La cosmesi biologica inglese in ginocchio nel caso di una no-deal Brexit

La cosmesi biologica inglese potrebbe attraversare un momento buio in caso di una no-deal Brexit. A rischio un intero settore

Che che una no-deal Brexit sarebbe una bella «gatta da pelare» per l’intera economia britannica non è certo una novità, ma per alcuni settori la situazione potrebbe essere anche peggiore, tra questi la cosmesi biologica inglese che potrebbe subire una battuta d’arresto.

Perché la cosmesi biologica inglese è a rischio?

La cosmesi biologica inglese è uno dei settori che potrebbe subire maggiormente l’onda d’urto di una no-deal Brexit. Il punto della questione riguarda due aspetti principali. In primo luogo il fatto che per il Regolamento UE sulla Cosmesi 1223/2009 ogni azienda cosmetica è tenuta ad avere una figura responsabile in territorio Europeo, in qualità di legale rappresentante; e in secondo luogo, la necessità di far riconoscere nuovamente come biologici dei prodotti non più raggruppabili all’interno della normativa UE in materia. Per quanto concerne il primo punto, nel caso in cui il produttore abbia sede in un paese membro dell’Unione Europea, esso stesso viene considerato legale rappresentante, vantaggio che verrebbe a decadere con Brexit.

Nello stesso momento la cosmesi biologica inglese, in caso di una no-deal Brexit, non risulterebbe più automaticamente in linea con le norme comunitarie, e quindi riconosciuta. Dovendo invece sottoporsi a un nuovo processo di verifica e riconoscimento. Un limite che, seppur temporaneo, potrebbe mettere in ginocchio un intero settore. Il problema non riguarda, tuttavia, solo la cosmesi: l’intero comparto biologico britannico rischia di doversi confrontare con la stessa realtà, a prescindere dalla qualità dei prodotti e degli standard produttivi. Per ora si tratta ancora solo di una possibilità, per quanto spaventosa. Tuttavia, l’ombra di una no-deal Brexit fa tremare più di un’azienda in Gran Bretagna, specialmente nel settore biologico.

Tale risoluzione potrebbe avere, inoltre, un impatto negativo sul settore BIO anche a livello internazionale, il che non è auspicabile fosse anche solo per i vantaggi sull’ambiente e sulla salute collegati a questi prodotti.


REDAZIONE
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Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.

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