Inquinamento e uccelli, il rumore del traffico crea problemi di sviluppo

Da tempo si sa che quello tra inquinamento e uccelli è un rapporto complicato, ma ora la scienza ha fatto nuova luce sull’argomento. Uno studio ha, infatti, dimostrato che il rumore del traffico può causare ai volatili problemi tanto seri quanto duraturi. In pericolo ci sono possibilità di schiusa delle uova, dinamiche di sviluppo fisico e, persino, cicli di riproduzione. Approfondire la ricerca per pianificare interventi coerenti appare, quindi, cruciale.

Inquinamento acustico e uccelli
Nel contesto urbano, inquinamento acustico e uccelli sono ormai obbligati a convivere e ciò ha un impatto sulla salute degli animali. In passato è stato dimostrato che il rumore delle automobili è in grado di interferire con le attività di nidificazione di diversi volatili, nonché di modificare la composizione delle specie presenti in un dato territorio. Ora la scienza si è spinta oltre e ha evidenziato che i suoni delle auto sono in grado di influenzare l’intero ciclo di vita degli uccelli.
I danni dell’esposizione iniziano a farsi sentire già nel periodo precedente alla nascita e si traducono in una minore percentuale di uova schiuse. Se l’inquinamento acustico continua a tormentare i volatili nei primi giorni di vita questi finiscono, poi, per svilupparsi più lentamente. Le problematiche persistono, per altro, a distanza di tempo, dato che sfociano anche in difficoltà di riproduzione.
Lo studio su inquinamento acustico e uccelli
A ribadire che il rapporto tra inquinamento e uccelli merita attenzione ci ha pensato il lavoro di un team della Deakin University pubblicato in Science. I ricercatori hanno analizzato la situazione dei diamanti mandarini, concentrandosi sia sul periodo pre-natale, sia sui giovani pulcini.
In una prima fase le uova sono state portate via dai nidi di origine, per essere esposte, da una parte, a una riproduzione standard del rumore del traffico e, dall’altra, a quella dei semplici canti della specie. In entrambi i casi l’esperimento è durato 5 notti e il volume dei suoni è stato mantenuto entro i 65 decibel. Lo stadio successivo è iniziato alla schiusa delle uova. Per 9 notti i giovani pulcini hanno, infatti, vissuto nelle medesime condizioni.
Quali sono gli effetti dell’inquinamento acustico sugli uccelli?
Dallo studio su inquinamento acustico e uccelli sono emersi dati tanto sorprendenti, quanto preoccupanti. È risultato, infatti, che le uova esposte al rumore del traffico avevano, in primis, meno possibilità di schiudersi. La sorte peggiore toccava a quelle più grandi, al contrario di quanto avviene normalmente in natura, anche se le cause del fenomeno non sono ancora note.
Dodici giorni dopo la schiusa i pulcini che avevano dovuto fare i conti con i rumori delle auto risultavano del 14.5% più leggeri, avevano meno globuli rossi e le punte dei loro cromosomi apparivano danneggiate. L’ultimo parametro è un chiaro indicatore di stress cellulare. Anche a distanza di anni tali volatili hanno mostrato di produrre il 59% in meno di prole.
Lo studio ha permesso di analizzare il rapporto tra inquinamento e uccelli separando l’impatto che il rumore ha sui genitori e sui pulcini. Mylene Mariette, autrice leader, ha sottolineato che danni di così ampia portata appaiono allarmanti e che ora bisogna indagare su quanto i suoni possano influire su altre specie. Nel frattempo, ha continuato, trovare misure di contenimento per tutelare la biodiversità si trasforma in una priorità assoluta.
