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L’inquinamento del suolo può portare allo sviluppo di malattie cardiache

L’inquinamento del suolo può portare allo sviluppo di malattie cardiache

Secondo uno studio, l’inquinamento del suolo può danneggiare il sistema cardiocircolatorio e favorire l’insorgenza di malattie letali

L’inquinamento del suolo è estremamente pericoloso e, secondo quanto recentemente scoperto, può aumentare il rischio di sviluppare malattie cardiache. Il lavoro, pubblicato in Cardiovascular Research, rivista della European Society of Cardiology ha indagato su diverse sostanze e ha mostrato dati inquietanti. Sotto accusa ci sono metalli pesanti, pesticidi e microplastiche e ora la necessità di agire appare impellente.

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Foto: nappy @Pexels

Un pericolo subdolo

L’inquinamento ha sulla salute umana un impatto devastante. Ogni anno le contaminazioni di aria, acqua e ambiente in generale uccidono 9 milioni di persone. Il 60% dei decessi è imputabile a malattie cardiache. Nel quadro, l’inquinamento del suolo, spesso definito “killer silenzioso”, ha un ruolo importante, per quanto trascurato. Il contatto con metalli pesanti e altre sostanze tossiche liberate dal terreno è in grado di aumentare lo stress ossidativo dei vasi sanguigni e di causare disturbi al cuore. Si può così incorrere in aritmie, cardiopatie ischemiche croniche e persino infarti o ictus. L’esposizione agli inquinanti avviene spesso tramite la respirazione, ma acque contaminate e residui assunti tramite l’alimentazione sono altrettanto pericolosi.

Inquinamento del suolo e malattie cardiache

Gli scienziati hanno analizzato le interazioni tra le principali sostanze inquinanti nel suolo e l’organismo umano. Il team si è, in primis, concentrato sul cadmio. Questo è reperibile naturalmente in quantità moderate in acqua, aria e terreni ma viene liberato anche da processi industriali e agricoli. Assunto dai non fumatori principalmente tramite il cibo, esso favorisce l’insorgenza di ipertensione e aumenta il rischio di ictus nella popolazione di mezza età. Il piombo appare, invece, in grado di alterare il sistema cardiocircolatorio soprattutto nei diabetici. Ad avere un grande impatto sono, poi, le polveri dal deserto. In Giappone è stato, infatti, rilevato un aumento del 21% delle visite cardiologiche di emergenza nei giorni di maggiore esposizione alle particelle provenienti da Cina e Mongolia. Sabbia e altri inquinanti possano, dunque, percorrere grandi distanze.

Quindi?

Mostrare che esiste una correlazione tra esposizione a inquinamento del suolo e rischio di sviluppare malattie cardiache rappresenta un passo importante. A preoccupare maggiormente è la situazione dei Paesi a medio e basso reddito, dove la gestione degli inquinanti ambientali è insoddisfacente, ma ritenere le nazioni ricche al sicuro è un errore. Date le molteplici modalità con cui è possibile entrare in contatto con sostanze tossiche, infatti, la problematica deve essere considerata globale. Per programmare interventi coerenti è, però, necessario progredire con la ricerca. Oggi sappiamo, per esempio, ancora troppo poco dell’impatto delle microplastiche sul sistema cardiocircolatorio e colmare tali lacune dovrebbe risultare per autorità e comunità scientifica una priorità.

Trascurare il collegamento tra inquinamento del suolo e aumento del pericolo di malattie cardiache non è possibile. Pesticidi, scarichi industriali e altri processi simili stanno rendendo i terreni del pianeta sempre più inservibili e la situazione rischia di diventare in breve insostenibile. Evitare di privare noi stessi di una preziosa risorsa finendo per avvelenarci con le nostre stesse mani appare quantomeno consigliabile.

Fonti: Cardiovascular Research

Le informazioni contenute in questo articolo sono da intendersi a puro scopo informativo e divulgativo e non devono essere intese in alcun modo come diagnosi, prognosi o terapie da sostituirsi a quelle farmacologiche eventualmente in atto. In nessun caso sostituiscono la consulenza medica specialistica. L’autore ed il sito declinano ogni responsabilità rispetto ad eventuali reazione indesiderate.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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