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L'inquinamento acustico è pericoloso?

L'inquinamento acustico è pericoloso?

Pensate che l’inquinamento acustico sia pericoloso? In pochi ne sono convinti, ma questo tipo di inquinamento è molto sottovalutato.

Che l’inquinamento acustico sia pericoloso sono in pochi a tenerlo in considerazione, considerando il più evidente impatto ambientale di molte altre pratiche. Eppure gli scienziati sono molto preoccupati e si moltiplicano gli studi che evidenziano i danni dei rumori generati dall’uomo. Mammiferi marini e terrestri, uccelli, pesci, tutti animali che risentono molto dell’inquinamento acustico.

Cos’è l’inquinamento acustico

Secondo le nostre norme per inquinamento acustico si intende «l'introduzione di rumore nell'ambiente abitativo o nell'ambiente esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo e alle attività umane, pericolo per la salute umana, deterioramento degli ecosistemi, dei beni materiali, dei monumenti, dell'ambiente abitativo o dell'ambiente esterno o tale da interferire con le normali funzioni degli ambienti stessi». In questo caso però è meglio concentrarsi non tanto sulla salute umana (che è comunque un parametro importante) ma piuttosto su quella animale.

Perché l’inquinamento acustico è pericoloso?

Uno dei motivi per cui l’inquinamento acustico è pericoloso è che sta cambiando in maniera evidente il modo in cui gli animali comunicano tra loro: in uno studio intitolato «Review of noise impacts on marine mammals yields new policy recommendations» gli esperti hanno sottolineato come in situazioni di elevato rumori i delfini dimostrino di essere più stressati e di comunicare con suoni più brevi per essere sicuri di essere sentiti dai propri compagni.

È ancora più evidente quanto l’inquinamento acustico sia pericoloso per gli uccelli: molte specie si basano su messaggi sonori per fasi importanti della propria vita, prima tra tutte l’accoppiamento, e i suoni prodotti dall’uomo possono impedire che questi messaggi giungano a destinazione. Un altro problema sono le «chiamate d’allarme» che certi uccelli utilizzano per mettere in guardia i compagni, inudibili sopra il suono di macchine e semplici tagliarba.

Non è finita qui: l’inquinamento acustico è pericoloso anche per i predatori. Un altro studio condotto su alcuni rapaci ha scoperto che l’efficacia di questi uccelli cacciatori nel catturare la preda diminuisce notevolmente vicino a strade e centri urbani. Questo ovviamente significa indebolire un intero ecosistema, visto che una modifica all’apice della catena alimentare può riverberarsi su molte specie diverse.


REDAZIONE
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Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.

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