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In Cina il primo allevamento di maiali in un grattacielo

In Cina il primo allevamento di maiali in un grattacielo

Per rispondere all’incremento di domanda di carne suina, in Cina viene inaugurato il primo allevamento di maiali in un grattacielo

Inaugurato e già operativo da ottobre 2022, il primo allevamento di maiali in un grattacielo si trova in Cina. Nasce per rispondere all’incremento della domanda di carne suina del mercato ma anche al problema della scarsità di suolo della nazione. I 26 piani della struttura ospitano in un processo quasi interamente meccanizzato oltre 1,2 milioni di maiali e presto saranno affiancati da un altro grattacielo uguale.

Allevamento maiali cina grattacielo
@envatoelements

Come funziona l’allevamento di maiali nel grattacielo

In Italia lo definiremmo ecomostro ma non solo nel senso più stretto del termine. Certo, con i suoi 100 m di altezza, è un blocco di cemento armato che occupa 400 metri quadri, ma non è tutto. I 26 piani ospiteranno una media di 20-25 mila maiali suddivisi per fasi produttive.

Dalla nascita all’allattamento fino all’accrescimento, l’allevamento di maiali in Cina diventa una fabbrica o, come l’hanno definita alcuni, una fabbrica di morte. L’alimentazione infatti avviene in maniera completamente automatizzata attraverso una sala controllo. Qui viene deciso quanto mangime distribuire a ciascun animale in base al peso e all’età così da massimizzarne la crescita e, di conseguenza, ottenere carne in modo più veloce possibile.

Etica e produttività

La carne di maiale rappresenta una delle principali fonti di proteine della popolazione cinese. L’incremento della domanda a cui si è assistito a partire dagli anni ’90, ha spinto il governo a cercare delle soluzioni “alternative”. Quello che però non viene preso in considerazione e che ha sollevato lo sdegno di ambientalisti e animalisti, è il benessere degli animali e la tutela dell’ambiente. Allevati in gabbie senza mai vedere la luce del sole, gli animali perdono tutti i loro istinti conducendo una non-vita.

Da un punto di vista ecologico invece, l’azienda dichiara di aver attuato un efficiente sistema per la gestione dei rifiuti che verranno utilizzati per la produzione di biogas. Grande attenzione anche nei confronti della salute dei dipendenti, sottoposti a regolari controlli. L’aspetto etico viene invece lasciato in sospeso e la frase del vicepresidente dell’azienda, la Zhong Xin Kai Wei Modern Breeding Company, “la brezza è fresca in estate e l’aria è calda in inverno” ha un che di paradossale.

La struttura di trova a Ezhou, una metropoli di più di un milione di abitanti a circa un’ora di macchina dal tristemente noto Wahan. Presto verrà affiancata da un altro grattacielo, uguale in tutto e per tutto. Al di là delle questioni morali, vale però la pena riflettere sulla tematica degli allevamenti intensivi e del loro impatto sull’ambiente. Per quanto riguarda i rischi batteriologici, alcuni personaggi hanno mostrato preoccupazione in merito. Uno su tutti il virologo Burioni che, in un post su Twitter, ha definito il grattacielo cinese dove si allevano maiali il “paradiso del virus”.


Beatrice Piselli
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Dopo una Laurea in Ingegneria mi sono allontanata dai numeri e avvicinata a nuove forme di espressione, come la fotografia e la scrittura. Il mio blog, Il Cucchiaio Verde, racchiude entrambe le passioni e ha come filo conduttore uno stile di vita vegetariano.
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Dopo una Laurea in Ingegneria mi sono allontanata dai numeri e avvicinata a nuove forme di espressione, come la fotografia e la scrittura. Il mio blog, Il Cucchiaio Verde, racchiude entrambe le passioni e ha come filo conduttore uno stile di vita vegetariano.
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