Il vino in fondo al mare: l’originale cantina in Croazia
![](/_next/image?url=%2Fimages%2Fplaceholder_avatar.webp&w=3840&q=75)
Visitare una cantina vinicola in fondo al mare. L’originale proposta per gli amanti dell’enoturismo arriva dalla Croazia. A Drače, località marittima sulla penisola di Pelješac a un’ora di auto da Dubrovnik, l’azienda Edivo Vina propone ai visitatori delle immersioni attorno alle gabbie sott’acqua nelle quale fa invecchiare le bottiglie dei suoi vini.
![Vino cantina mare](https://www.innaturale.com/wp-content/uploads/2020/08/vino-cantina-mare.jpg)
Una tendenza sempre più diffusa
L’affinamento sul fondo del mare del vino è una tendenza che a preso sempre più piede negli ultimi anni tra gli operatori del settore vitivinicolo, Italia compresa. L’oscurità e le temperature dei fondali secondo alcuni esperti aiuterebbero a esaltare le sue caratteristiche. Altri, per ora, la vedono più come una tecnica affascinante con pochi effetti sulla qualità. L’idea di costruire vere e proprie cantine sommerse in cui portare i visitatori, tuttavia, è una novità.
La tecnica
Sono cinque i vini che la Edivo Vina fa invecchiare nell’Adriatico. Uno di questi, il Navis Mysterium, è sottoposto a un trattamento molto curioso. Le sue bottiglie, circa 5mila, riposano in una barca affondata sul fondale di fronte a Žuljana, dall’altra parte della penisola di Pelješac rispetto a Drače. Il processo di invecchiamento è suddiviso in due parti: prima vengono fatte riposare sulla terraferma per tre mesi; successivamente, vengono avvolte in un involucro di gomma e chiuse in anfore di argilla per essere depositate sott’acqua, ad una profondità tra i 18 e i 25 metri, dove rimangono da uno a due anni.
Una tecnica per impedire all’acqua di infiltrarsi e al vino di fuoriuscire che ha richiesto un po’ di test. Mentre le bottiglie sono arrivati subito buoni risultati, con le anfore ci sono state maggiori difficoltà: “Abbiamo dovuto studiare se fosse possibile mettere una bottiglia di vetro direttamente in un’anfora perché il vino avrebbe potuto perdere qualità a causa delle penetrazioni di acqua del mare”, hanno spiegato i proprietari dell’azienda. E, ovviamente, le anfore vengono chiuse a chiave in una gabbia per evitare furti di vino da parte di “pirati” in muta da sub.
![](https://www.innaturale.com/wp-content/uploads/2020/08/vino-cantina-mare-tecnica.jpg)
Le visite
Per visitare le cantine sommerse di Edivo Vina è richiesta un po’ di abilità nelle immersioni. Gli interessati devono infatti avere il patentino da sub, i gruppi sono ridotti e organizzati in base all’esperienza dei visitatori. Nel periodo invernale (dal 1° novembre al 1° aprile) le uscite vengono effettuate solo una volta a settimana, in estate due. Le persone che, invece, non hanno confidenza con muta, maschera e pinne non devono abbattersi. C’è una cantina anche in superficie.
![](/_next/image?url=%2Fimages%2Fplaceholder_avatar.webp&w=3840&q=75)
Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food
Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food