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Il ricettario ritrovato di Salvador Dalí

Il ricettario ritrovato di Salvador Dalí

Dopo 40 anni riappare «Le cene di Gala» il ricettario ritrovato di Salvador Dalí. Un libro che in cui l’eccentrico artista dimostra che nessuna tela avrebbe potuto contenere il suo estro.

Il ricettario ritrovato di Salvador Dalí, sfuggito alle grinfie del tempo dopo 40 anni, torna sul mercato grazie all’editore Taschen che lo rende disponibile per il preordine. Les Dîners de Gala - questo il titolo originale - è a tutti gli effetti un libro di cucina surrealista, che l’artista, con un gioco di parole, dedica alla sua compagna e musa Gala.

Cosa contiene il ricettario ritrovato di Salvador Dalí

Niente di meno di 136 ricette divise in ben 12 capitoli organizzati per portate. Considerando tuttavia la pasta del suo creatore, risulta chiaro che non può trattarsi semplicemente di questo, infatti non è così. Le bizzarre ricette sono accompagnate da riflessioni e vaneggiamenti dell’eclettico artista, nonché da illustrazioni in perfetto stile Dalí, che arrivano a sfiorare il grottesco.

Il ricettario ritrovato di Salvador Dalí non poteva certo esimersi dal tocco del genio dell’artista, incapace di incanalarsi né assumere un’unica e stabile forma. Tra le riflessioni più significative contenute nelle sue pagine quella che afferma: «la mandibola è il nostro migliore strumento per afferrare il sapere filosofico».

La cucina surrealista del ricettario di Salvador Dalí

Le ricette sono il primo evidente indizio di quanto si trova tra le pagine del libro. Nella cucina surrealista presentata nel ricettario di Salvador Dalí, il reale sfuma e il suo confine con il mondo della fantasia dell’artista diventa sempre più labile. Tra i titoli più assurdi si possono trovare: «Uova vecchie di un migliaio di anni», «Cotolette di vitello ripiene di lumache», «Pasticcio di rana» e «Toffee con pigne».

Le immagini non sono certo da meno, infatti nelle illustrazioni del libro di cucina figurano per esempio una donna vestita con una sottana fatta di aragoste e varie teste e corpi umani ad accompagnare le portate. L’unico problema è che a detta stessa dell’autore il ricettario ritrovato di Salvador Dalí non è certo il libro per tutti, all’inizio l’autore specifica: «Vogliamo affermare chiaramente, iniziando con la prima ricetta, che, «Le cene di Gala» con i suoi precetti e le sue illustrazioni, è unicamente dedicato al piacere del palato.

Non cercate soluzioni dietetiche qui. Intendiamo ignorare quei grafici e tabelle scientifici in cui la chimica si sostituisce alla gastronomia. Se siete sotto la disciplina di uno di quei contatori di calorie che trasformano la gioia del mangiare in una forma di punizione, chiudete il libro immediatamente; è troppo vitale, troppo aggressivo, e certamente troppo impertinente per voi ». Pare non ci sia altro da aggiungere.


Fabrizio Inverardi
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Chitarrista, motociclista, da sempre appassionato di scienza, tecnica e natura. Sono laureato in Psicologia del Lavoro e della Comunicazione. Curioso per natura amo i viaggi, il buon vino e scoprire cose nuove. Da qualche anno nel settore del marketing digitale e della comunicazione.
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Chitarrista, motociclista, da sempre appassionato di scienza, tecnica e natura. Sono laureato in Psicologia del Lavoro e della Comunicazione. Curioso per natura amo i viaggi, il buon vino e scoprire cose nuove. Da qualche anno nel settore del marketing digitale e della comunicazione.
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