Il gusto non può essere protetto da copyright
Il gusto non può essere protetto da copyright secondo la Corte di Giustizia Europea che ha così deliberato dopo una causa legale tra due produttori di formaggio olandesi. Secondo la corte il sapore e le sensazioni che ne derivano sono troppo soggettivi e indefinibili per poter essere sottoposti alla protezione delle attuali norme sul diritto d’autore.
Troppo soggettivo: il gusto non può essere protetto da copyright
La Corte ha deliberato dopo che l’azienda olandese Levola, produttrice di un formaggio spalmabile alle erbe chiamato Heksenkaas (formaggio delle streghe), ha denunciato l’azienda Smilde per il formaggio Witte Wievenkaas perché il suo sapore sarebbe troppo simile all’originale. Secondo Levola, l’azienda rivale avrebbe infranto il copyright sul sapore del formaggio Heksenkaas e ha portato Smilde in tribunale per impedirle di continuare a vendere un prodotto simile.
Dalle corti olandesi il caso è finito alla Corte di Giustizia Europea che ha dovuto così rispondere a una domanda di principio fondamentale: il gusto e il sapore possono essere soggetti a copyright? La risposta (fortunatamente) è stata no. Per essere protetto da copyright un prodotto deve essere classificato come prodotto intellettuale originale e chiaramente identificabile con sufficiente precisione e oggettività.
Il gusto dipende da chi assaggia
Non è questo il caso del sapore. Sebbene esistano delle linee guida, il gusto dipende quasi interamente da chi assaggia. A differenza di un prodotto scritto, audio o video che può essere facilmente riconosciuto o identificato, il sapore di un alimento dipende da fattori come età, sesso e abitudini alimentari pregresse di chi assaggia e non è quindi, secondo la corte, oggettivamente definibile.
Nonostante gli scienziati del settore ritengano che, come per gli altri sensi umani, anche la percezione del gusto dipenda da fattori ben specifici, la tecnologia ancora non consente di individuare esattamente quali sono le molecole responsabili e come queste agiscano nell’organismo.
Il caso del formaggio olandese non è l’unica delibera europea in caso di cibo: sempre quest’anno infatti la Corte ha stabilito come la barretta Kit Kat della Nestlé non sia sufficientemente distintiva per meritare la protezione del copyright. Un caso simile del 2006 aveva riguardato i profumi Lancome, in quel caso tuttavia le corti olandesi avevano consentito all’azienda di poter proteggere l’odore dei loro profumi.

Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.
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