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Il gufo più grande del mondo è a rischio: spetta a noi salvarlo

Il gufo più grande del mondo è a rischio: spetta a noi salvarlo

Il gufo più grande del mondo rischia di estinguersi. L’uomo e il cambiamento climatico sono le principali minacce, ma salvarlo è possibile.

Il gufo pescatore di Blakiston è il gufo più grande del mondo e, purtroppo, rappresenta ora una specie a rischio. Le sue caratteristiche lo rendono un impressionante rapace ma diversi fattori minacciano la sua sopravvivenza. L’umanità sta mettendo, infatti, a rischio il suo habitat e il cambiamento climatico sta facendo il resto. Salvarlo, comunque, è possibile e le proposte non mancano.

Gufo più grande del mondo

Il gufo più grande del mondo:

Il gufo pescatore di Blakiston solca i cieli dell’estremo oriente. Abita la parte settentrionale della Russia e le isole Curili, la parte nord-est della Cina e l’Hokkaido in Giappone. L’apertura alare di 180 cm, l’altezza di 72 cm e il peso, che nelle femmine raggiunge 4.6 kg, lo rendono il gufo più grande del mondo. È noto per i caratteristici occhi gialli, i ciuffi auricolari pronunciati e i complessi canti in duetto che è solito emettere. Deve il suo nome a Thomas Blakiston, viaggiatore inglese che lo avvistò per la prima volta nel XIX secolo. Nidifica nei tronchi di vecchi alberi, in valli fluviali boscose e riesce a catturare pesci dal peso notevole.

Le minacce:

A mettere a rischio del gufo più grande del mondo sono vari elementi. Il cambiamento climatico è uno di questi. L’emergere anticipato della primavera sposta, infatti, la stagione di abbondanza delle rane e impedisce, quindi, di sfamare opportunamente i cuccioli. Il riscaldamento dell’acqua dei mari sta poi portando a tifoni sempre più frequenti e alla distruzione di vaste zone forestali. Il biologo Jonathan Slaght afferma, però, che i pericoli maggiori arrivano dall’uomo. Le strade forestali, infatti, si sono moltiplicate dal 1980 e permettono a bracconieri e taglialegna di inoltrarsi negli habitat incontaminati. Gli alberi preferiti dai gufi sono privi di qualsiasi valore commerciale, ma vengono spesso abbattuti per far posto a varchi improvvisati.

Le proposte:

Salvare il gufo più grande del mondo è possibile. Degli esempi virtuosi arrivano da Primorskij in Russia. Qui circa il 17% del territorio è protetto grazie a riserve naturali e il governo collabora efficacemente con diverse associazioni ambientaliste. L’opinione pubblica appare favorevole ai provvedimenti e sta prendendo il gufo di Blakiston molto sul serio. Victor Bardyuk, direttore del Land of Leopard National Park, ha spiegato che stabilire quote di legname e monitorare il disboscamento con immagini satellitari è fondamentale. La ricercatrice Rada Surmach ritiene che anche un programma di riproduzione in cattività possa essere utile. Consentirebbe, infatti, di poter in futuro avere degli esemplari da reintrodurre in natura.

Salvare il gufo più grande del mondo potrebbe rivelarsi determinante. In gioco, come sempre, non troviamo un singolo animale, ma un ecosistema nella sua interezza. Nemmeno un predatore straordinario come il gufo di Blakiston è al sicuro dall’azione dell’uomo. Fare in modo che la potenza dell’umanità non sia evidente solo in negativo è molto più che opportuno.


REDAZIONE
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Raccontare e spiegare cibo, sostenibilità, natura e salute. Un obiettivo più facile a dirsi che a farsi, ma nella redazione di inNaturale non sono queste le sfide che scoraggiano. Siamo un gruppo di giovani affiatati in cerca del servizio perfetto, pronti a raccontarvi le ultime novità e le storie più particolari.

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