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Il cambiamento climatico aumenta la diffusione dell’ameba mangia-cervello

Il cambiamento climatico aumenta la diffusione dell’ameba mangia-cervello

Negli USA il cambiamento climatico ha allargato il range d’azione della temibile ameba mangia-cervello e ora gli esperti sono preoccupati per il futuro

L’ameba mangia-cervello è un essere dal nome già di per sé spaventoso, reso ancora più temibile dal cambiamento climatico. A luglio, negli USA, un bambino è, infatti, morto a causa di essa e gli studi hanno mostrato che l’aumento delle temperature favorisce la diffusione di questo microorganismo. Il rischio rimane basso, ma gli scienziati invitano alla cautela e lanciano l’allarme per l’impatto del riscaldamento globale.

ameba mangia-cervello
Foto: jplenio @Pixabay

Cos’è l’ameba mangia-cervello?

L’ameba mangia-cervello, il cui nome scientifico è Naegleria fowleri, è un organismo unicellulare capace di scatenare nell’uomo un’infezione letale conosciuta come meningoencefalite amebica primaria. Questo essere vive in acqua dolce calda e preferibilmente calma. Predilige, quindi, laghi e stagni a temperature comprese tra 35 °C e 46 °C. Essa infetta l’uomo infilandosi all’interno del naso e risalendo, poi, fino al cervello, dove distrugge i tessuti. La morte sopraggiunge, in genere, in 18 giorni, a causa del gonfiore cerebrale, dopo lo sviluppo di sintomi che comprendono febbre, vomito, allucinazioni, convulsioni e coma. L’ameba vive in teoria in tutto il mondo, ma la maggior parte delle infezioni è stata individuata nel Sud degli USA.

Ameba mangia-cervello e cambiamento climatico

L’ameba mangia-cervello sembra aver trovato un nuovo alleato: il cambiamento climatico. Mentre le temperature aumentano e le ondate di calore si moltiplicano, infatti, la Naegleria si sta diffondendo anche in zone a lei prima estranee. Il caso del bambino morto a luglio, in un lago del Nebraska, è esemplare. Dal Sud degli Stati Uniti l’organismo si sta, infatti, spostando verso Nord e Ovest. Ad aumentare è, poi, anche il tempo che le persone trascorrono in acqua per trovare refrigerio e ciò influisce sui rischi. Il pericolo di contrarre l’infezione rimane, comunque, basso. Tra il 2012 e il 2021 i casi documentati negli USA sono stati 31. Tra i 151 infettati tra il 1962 e il 2020, però, i sopravvissuti sono stati solo 4.

Futuro e prevenzione

Mentre il cambiamento climatico favorisce la diffusione dell’ameba mangia-cervello ragionare sulla prevenzione appare quasi d’obbligo. Gli esperti negli USA raccomandano per lo più di evitare di immergere la testa negli specchi d’acqua dolce, quando si fa il bagno durante periodi particolarmente caldi. È, poi, consigliato, soprattutto per i bambini, che tendono a giocare nei pressi dei fondali sabbiosi e fangosi, l’utilizzo dei tappa naso. Gli scienziati ricordano, comunque, che il caso della Naegleria è, purtroppo, tutt’altro che un unicum. Il riscaldamento globale moltiplica e intensifica gli eventi meteo estremi di ogni genere. Tanto la siccità, quanto le inondazioni portano i patogeni a proliferare e l’uomo ad avvicinarsi a essi, o viceversa.

Sapere che il cambiamento climatico favorisce la diffusione dell’ameba mangia-cervello non lascia indifferenti, ma non deve allarmare. I dati indicano che l’avvio di cure precoci può produrre risultati. Per ora è noto che i soggetti più colpiti dall’infezione sono i maschi di età inferiore a 18 anni, ma restano sconosciute le ragioni. Di fronte a una prospettiva di aumento dei casi, approfondire la ricerca appare prioritario.

Fonti: The Guardian

Le informazioni contenute in questo articolo sono da intendersi a puro scopo informativo e divulgativo e non devono essere intese in alcun modo come diagnosi, prognosi o terapie da sostituirsi a quelle farmacologiche eventualmente in atto. In nessun caso sostituiscono la consulenza medica specialistica. L’autore ed il sito declinano ogni responsabilità rispetto ad eventuali reazione indesiderate.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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