I draghi di Komodo sono a rischio di estinzione

Camminare lungo le spiagge di alcune isole indonesiane può dare l’impressione di essere finiti nel “Mondo Perduto” di Arthur Conan Doyle. Una sensazione rafforzata dalla presenza dei draghi di Komodo: grossi rettili corazzati con scaglie che non lasciano scampo alle loro prede per via dei denti e della saliva mortale. Sembrano animali usciti da un romanzo, ma sono reali e rischiano l’estinzione a causa degli effetti dei cambiamenti climatici.

I draghi di Komodo nella lista rossa IUCN
I draghi di Komodo sono stati recentemente classificati con l’etichetta “minacciati” nella lista rossa della IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura). Questa non è una buona notizia per la specie, inserita in precedenza nella categoria “vulnerabile”. Il motivo di questa decisione da parte degli scienziati è legato alla perdita dell’habitat dei draghi di Komodo a causa dell’innalzamento del livello del mare.
Quest’ultimo fenomeno è a sua volta provocato dalla crisi climatica. Gli esperti hanno riscontrato che l’habitat dei draghi di Komodo che vivono sull’isola di Flores, nel sud-est dell’Indonesia, si sia già ridotto di oltre il 40% rispetto agli anni ’70.
Gli effetti dell’estinzione
Ogni organismo vivente ha seguito i processi evolutivi e si è adattato all’ambiente circostante trovando una sorta di equilibrio con le altre specie. Per questo motivo, anche l’eventuale estinzione dei draghi di Komodo avrebbe delle conseguenze devastanti per l’ecosistema locale.
Infatti, il grosso rettile è all’apice della catena alimentare. La sua presenza, così come quella di altri “top predator” (come possono essere i lupi in Europa), evita che le popolazioni degli altri animali diventino troppo numerose facendo collassare l’ecosistema.

La situazione
L’attuale popolazione adulta dei draghi di Komodo si aggira intorno a 1.400 individui circa. Questi sono suddivisi in otto sottopopolazioni, di cui la più numerosa è composta da meno di 500 animali. Negli ultimi venticinque anni è stato registrato un forte calo della popolazione che ha portato gli scienziati ad aggiornare lo stato dei draghi di Komodo nella lista rossa IUCN.
Oltre all’innalzamento del livello del mare, anche l’attività dell’uomo concorre alla riduzione dell’habitat dei draghi di Komodo, come la deforestazione. Inoltre, stanno scomparendo dall’isola anche i cervi, tre le principali prede di questo grosso rettile.
Il rischio che i draghi di Komodo possano scomparire dalla faccia della Terra è realmente preso in considerazione degli esperti. Tanto che il tema è stato portato all’attenzione anche dei partecipanti alla COP26, l’incontro internazionale ospitato a Glasgow svoltosi a novembre 2021 in cui i rappresentanti di oltre 197 Paesi hanno discusso delle politiche da adottare per far fronte ai cambiamenti climatici. Con l’aggiornamento della lista rossa IUCN, gli scienziati sperano di sensibilizzare le persone sullo stato dei draghi di Komodo al fine di rafforzare le azioni a favore della sua conservazione.
