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I 10 cibi più controversi nei supermercati

I 10 cibi più controversi nei supermercati

Dall’avocado alla carne, passando per pesce, cioccolato e soia: ecco quali sono i cibi più controversi presenti nei nostri supermercati.

Per individuare i cibi più controversi nei supermercati è necessario parlare anche di sostenibilità. Diventa difficile quindi orientarsi in questo mercato tanto vasto quanto controverso e per farlo occorre tenere gli occhi aperti e informarsi. Quando parliamo di cibi controversi, infatti, facciamo riferimento a tutti quegli alimenti la cui produzione non è rispettosa dell’ambiente o della popolazione.

Dall’avocado al merluzzo passando per il latte e la carne, alcuni cibi nascondono amare verità come la deforestazione, il lavoro minorile, l’inquinamento e lo sfruttamento di risorse idriche. Ecco perché oggi più che mai è importante sapere «cosa c’è dietro» per essere consumatori più consapevoli e capire cosa mangiare o non mangiare.

Gli alimenti più discussi sugli scaffali

Difficile stabilire a priori se un alimento sia «buono» o «cattivo». Dietro la produzione di alcuni cibi ci sono background complessi che vanno dalla zona di provenienza, passano attraverso le tecniche di produzione e culminano con il trasporto. Se quindi generalizzare davvero è impossibile, vediamo quantomeno di vederci più chiaro scoprendo quali sono i cibi a cui prestare più attenzione prima di acquistarli, i cibi più controversi:

1. Avocado

Spesso al centro del mirino, l’avocado è senza dubbio tra i cibi più controversi. La domanda sempre maggiore di questo frutto infatti ha portato alla deforestazione di intere zone dell’America centro meridionale. Non potete farne a meno? Sceglietelo Fairtrade oppure siciliano!

2. Soia

Non puntate subito il dito contro vegani e vegetariani accusandoli di essere il cancro del pianeta per il loro misero panetto di tofu. La soia a cui si fa riferimento è quella utilizzata per l’alimentazione degli animali, spesso coltivata deforestando ampie zone per far fronte alla sempre maggiore richiesta.

3. Cioccolato

Attorno al cioccolato girano grandi multinazionali che spesso sfruttano i pochi paesi produttori da un punto di vista umano, con il lavoro a basso costo, ma anche ambientale, esaurendo le riserve idriche e di terreni coltivabili. Anche in questo caso i marchi certificati e quelli equosolidali possono ovviare almeno in parte al problema.

4. Merluzzo

Il merluzzo è un caso particolare tra i cibi più controversi nei supermercati. Se solitamente si consiglia di preferire i prodotti a km 0 per il merluzzo il discorso cambia. È la Norvegia infatti ad avere il sistema di allevamento più efficiente e sostenibile da un punto di vista ambientale, fornendo al mondo merluzzi di qualità, allevati nel rispetto dell’ecosistema.

5. Gamberi

Davanti al pescato fresco si tende a preferire gamberi di grandi dimensioni. È importante però verificarne la provenienza: vaste foreste di mangrovie vengono disboscate nei paesi in via di sviluppo dove la pesca del gambero è diventata una delle principali fonti di sostentamento della popolazione come la Tailandia, lo Sri Lanka e l’Indonesia.

6. Polpo

Per quanto riguarda il polpo, un animale dal forte spirito di adattamento, si consiglia di evitare quelli pescati con la rete a strascico e di preferire gli esemplari adulti che si sono già riprodotti.

7. Burro di Arachidi

Anche in questo caso è difficile generalizzare. Il burro di arachidi, insieme alle creme spalmabili, sono finiti nel mirino non tanto per la frutta secca utilizzata (che comunque in alcuni casi può essere dannosa per l’ambiente e la popolazione in cui viene coltivata) ma anche e soprattutto per la presenza dell’olio di palma. Talvolta etichettato come «sostenibile» ancora non si è giunti a una conclusione al riguardo.

8. Latte

La produzione del latte non solo da un lato implica lo sfruttamento degli animali, motivazione addotta dai vegani, ma anche delle risorse: è sempre maggiore il numero di zone destinate alla produzione agricola di mangime per animali con conseguente crescita della deforestazione e dello sfruttamento idrico.

9. Carne

Tra i cibi più controversi nei supermercati, non poteva mancare la carne. Ci si ricollega al discorso appena fatto, lasciando ad altre sedi le considerazioni sul fatto che gli animali sono senzienti. Da tempo poi è stato appurato che sarebbe opportuno ridurre il consumo di carne rossa. Da preferirsi sempre e comunque le varietà locali allevate allo stato brado.

10. Insalata in busta

Anche di questa a lungo si è dibattuto nel tentativo di etichettarla come buona o cattiva. Una volta capito che questo nodo è impossibile da districare, restano un paio di considerazioni da fare. La prima riguarda l’imballaggio, in plastica e destinato a diventare un rifiuto. La seconda invece riguarda la produzione che spesso avviene nelle serre restituendo prodotti dallo scarso potere nutrizionale.

Insomma, conoscere la storia di un prodotto è il modo migliore per essere dei consumatori consapevoli e cercare di evitare o limitare l’acquisto di tutti quei cibi controversi che nei supermercati possono alimentare un’«economia negativa».


Beatrice Piselli
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Dopo una Laurea in Ingegneria mi sono allontanata dai numeri e avvicinata a nuove forme di espressione, come la fotografia e la scrittura. Il mio blog, Il Cucchiaio Verde, racchiude entrambe le passioni e ha come filo conduttore uno stile di vita vegetariano.
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Dopo una Laurea in Ingegneria mi sono allontanata dai numeri e avvicinata a nuove forme di espressione, come la fotografia e la scrittura. Il mio blog, Il Cucchiaio Verde, racchiude entrambe le passioni e ha come filo conduttore uno stile di vita vegetariano.
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