Guida agli stili per spillare la birra
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Sapete quali sono gli stili per spillare la birra? Quando al bancone del bar chiedete una pinta fate attenzione a come viene spillata. Ogni birra, infatti, richiede una procedura specifica in base all’area di provenienza, fondamentale per esaltare gli ingredienti autoctoni, gli aromi della bevande e le tecniche produttive.
L’attenzione deve essere concentrata in particolare sulla schiuma, elemento fondamentale nel servizio della birra, in quanto protegge il prodotto dal contatto diretto con l’aria, aiuta a mantenere la giusta temperatura ed è importante per l’apporto di aromi.
Spillatura tedesca
Il metodo tedesco è diviso in tre fasi: la prima colma il bicchiere al 40%; dopo qualche minuto viene effettuata la seconda, che riempie il restante 40%, e infine viene dato il colpo finale, utile a formare il tipico cappello di schiuma. Il tempo di spillatura è di circa cinque-sette minuti: non bisogna avere fretta per una birra!
Questo tipo di spillatura in tre colpi è necessario a eliminare il gas in eccesso, aggiunto per motivi di conservazione: le birre tedesche sono da bere poco frizzanti.
Spillatura belga-olandese
In questa zone dell’Europa le birre vengono spillate tutte allo stesso modo, utilizzando un rubinetto a caduta libera.
Viene effettuata la classica inclinatura a 45° e il bicchiere viene poi raddrizzato a mano a mano, per ottenere una perfetta schiuma. Per completare il servizio, poi, viene utilizzata una spatola taglia-schiuma, utile a eliminare la schiuma in eccesso. Infine, il bicchiere viene immerso in acqua per ripulire le pareti esterne.
Spillatura anglosassone
Questo metodo viene utilizzato in Inghilterra, Scozia e Irlanda. Nel rubinetto per la distillazione viene inserita una micro-valvola con cinque fori, utile a polverizzare la birra stessa.
Inoltre, non si utilizza una spina classica, ma un apposito impianto di spillatura chiamato al carbazoto: questo viene utilizzato principalmente per birre poco frizzanti, come le stout. Sfrutta, infatti, l’anidride carbonica per mantenere la poca frizzantezza del prodotto e l’azoto per spingere la birra fuori dal fusto.
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