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Gli OGM sono una minaccia o una soluzione?

Gli OGM sono una minaccia o una soluzione?

Come dobbiamo considerare gli OGM? Una minaccia o la soluzione ad un problema che investe l'intero settore agroalimentare? Come al solito non è facile rispondere in maniera semplice a problemi complessi.

La domande è più che mai lecita: gli OGM sono una minaccia o la soluzione? Dall’alba dell’agricoltura l’uomo ha selezionato attivamente piante e i caratteri di queste che più gli erano utili, operando una modificazione genetica primitiva ed ante litteram. Frumento, riso, soia e mais sono completamente diversi rispetto alle piante selvatiche da cui derivano; questo è stato possibile attraverso incroci o inbreeding, processi «naturali» e lenti, via via perfezionati.

Dal punto di vista genetico queste varietà hanno inaridito la biodiversità, creando poche colture estremamente performanti. L’ingegneria genetica ha però sviluppato varie tecnologie per velocizzare questo processo, alcune divenute di prassi regolare seppur poco conosciute, come la mutagenesi indotta, altre, più discusse, come gli organismi geneticamente modificati, devono ancora essere adeguatamente comprese. Ha fatto scalpore però uno studio, anzi, un meta-studio per essere precisi, che ha incrociato oltre 6000 articoli accademici dal 1996 al 2016 dedicati al mais transgenico. Il risultato? È più salubre della sua controparte tradizionale.

Gli svantaggi degli OGM

Le tecnologie OGM però non sono certamente una panacea per tutti i mali. Ad oggi i risultati che molti di questi prodotti avevano garantito non si sono potuti misurare; il caso delle coltivazioni Round-up ready ne è un esempio evidente: predisposte per essere resistenti agli erbicidi, queste varietà modificate hanno spinto i coltivatori ad usare quantità smodate di diserbanti chimici, contaminando il terreno e le falde acquifere. La diffusione incontrollata di questi organismi potrebbe portare inoltre ad una rischiosa diminuzione della biodiversità.

Le ultime crisi del settore agroalimentare hanno anche dimostrato i limiti delle grandi coltivazioni intensive ed estensive, soggette a problemi rari ma devastanti quando si propongono: siccità, malattie e parassiti giovano delle vaste monoculture americane o russe. Non può essere nemmeno sottovalutato il problema degli allergeni: inducendo una pianta a sintetizzare una proteina codificata da DNA inserito da altri organismi si potrebbero creare composti pericolosi senza che possa essere previsto. Infine, un limite della tecnologia ancora poco approfondito sta nella possibilità, da parte dei geni aggiunti, di modificare la loro posizione; questo potrebbe indurre modificazione genetiche non volute o l’interruzione di funzioni preesistenti.

Sono molte le critiche che vengono mosse contro gli OGM, non tutte però risultano giustificate. Patrick Moore, fondatore ed ex direttore di Greenpeace abbandonò la sua associazione proprio per un conflitto di idee sulle colture transgeniche. Le sue dichiarazioni furono eclatanti: Greenpeace era colpevole di crimini contro l’umanità e, soprattutto, manipolava dati scientifici a favore delle proprie teorie.

I vantaggi degli OGM

I vantaggi che queste biotecnologie genetiche potrebbero apportare al nostro sistema produttivo sono diversi, per alcuni utopistici. Se gli OGM più aspramente criticati sono quelli in grado di resistere a grandi quantità di pesticidi, incentivando gli agricoltori ad avere pochi scrupoli sul loro utilizzo, esistono molti altri tipi ancora poco conosciuti. Le piante OGM possono essere predisposte a resistere a forti stress idrici, ad un terreno inospitale o a insetti. Lo studio di cui accennavamo all'inizio dell'articolo, poi, si esprime in maniera ancora più decisa sui loro vantaggi: «la coltivazione di mais transgenico presenta produzioni superiori, contribuisce a ridurre la presenza di insetti dannosi e contiene percentuali inferiori di sostanze tossiche che contaminano gli alimenti e i mangimi animali».

Anche se è credenza diffusa che gli unici beneficiari economici di queste tecnologie siano le multinazionali, diversi studi svolti in paesi in via di sviluppo hanno dimostrato che in molti casi l’implementazione di queste culture ha portato vantaggi maggiori ai piccoli produttori rispetto ai grandi. Questo grazie al minor uso di acqua e pesticidi, che ha più che compensato il maggior costo delle sementi. Paradossalmente anche gli OGM non alimentari possono risolvere problemi di malnutrizione, garantendo introiti maggiori alle famiglie per comprare derrate alimentari. Alcune piante possono anche essere modificate affinché sintetizzino una vitamina o un nutriente prezioso per l’alimentazione umana. Questo è il caso del Golden Rice, uno degli OGM più «scomodi» di sempre.


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Matteo Buonanno Seves
Matteo Buonanno Seves
Scopri di più
Un giovane laureato in Scienze Gastronomiche con la passione per il giornalismo e il mai noioso mondo del cibo, perennemente impegnato nel tentativo di schivare le solite ricette e recensioni in favore di qualcosa di più originale.
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