inNaturale
Home
>
Giovani e alcol: il Giappone cerca un modo per far bere di più i ragazzi

Giovani e alcol: il Giappone cerca un modo per far bere di più i ragazzi

Lo scarso consumo di alcol da parte dei giovani ha fatto calare le entrate fiscali legate alle bevande in Giappone, ora si cercano idee con un contest

Il Giappone cerca un modo per far bere più alcol ai giovani. Avete letto bene. Mentre in molte parti del mondo, Italia compresa, i ragazzi vengono messi in guardia dal consumare quantità eccessive di alcolici, nel Paese del Sol Levante si va nella direzione opposta. Il motivo è collegato al pesante calo degli introiti fiscali legati alle tasse su queste bevande registrato negli ultimi anni dall’Agenzia delle entrate nipponica. Ora, per invertire questa tendenza, lo stesso ente pubblico ha presentato un bizzarro contest per individuare la migliore strategia con cui promuovere il consumo di alcol tra i giovani.

Giovani e alcol: il Giappone cerca un modo per far bere di più i ragazzi
Foto: Shot by Cerqueira @Unsplash

I giovani giapponesi non amano l’alcol

Ma come mai i giovani in Giappone non consumano alcol come i loro coetanei in Europa o negli Stati Uniti? C’è più di una risposta a questa domanda. “Il mercato interno di alcolici si sta contraendo a causa dei cambiamenti demografici, come il calo delle nascite e l’invecchiamento della popolazione, e alla trasformazione degli stili di vita a causa del Covid-19”, spiega l’Agenzia dell’entrate giapponese sul proprio sito.

Proprio la pandemia ha dato un’ulteriore botta al consumo di alcol da parte dei giovani. A causa delle restrizioni che hanno tenuto a lungo chiusi bar, pub e altri esercizi che servono bevande alcoliche, o ne hanno limitato gli orari d’apertura, i giapponesi hanno iniziato a bere di più a casa. Ma questo non vale per i giovani: secondo il ministero dell’Economia nipponico, solo il 7,8% dei ventenni beve regolarmente (cioè tre o più giorni alla settimana), contro il 30% delle persone tra i 40 e i 60 anni.

Cercasi modo per far bere i ragazzi

Questo freddo rapporto tra i giovani in Giappone e l'alcol, negli anni ha avuto un riflesso negativo sulle entrate fiscali dell’Agenzia delle entrate del Paese. Un report del 2021 dello stesso ente riportava che le tasse sugli alcolici sono state per secoli la maggiore fonte di introiti per il governo. Qualcosa, tuttavia, è cambiato negli decenni: mentre nel 1980 il Paese incassava il 5% delle tasse dalla vendita di alcolici e nel 2011 il 3%, nel 2021 la quota si è abbassata fino all’1,7%.

Un dato positivo a livello di sanità pubblica, ma non per i conti dello Stato. Da qui, la strana idea dell’Agenzia delle Entrate: organizzare un contest per individuare la migliore strategia per promuovere il consumo di alcol tra i giovani. La competizione, chiamata “Sake viva!”, punta a “stimolare la domanda tra i giovani”, si legge sul sito dell’ente, attraverso nuovi servizi, metodi promozionali, prodotti, idee di design e perfino tecniche di vendita che sfruttano l’intelligenza artificiale o il metaverso.

Il contest è aperto fino al 9 settembre e accetta proposte su qualsiasi tipo di alcolico. I finalisti saranno poi invitati a presentare le loro idee davanti agli esperti a ottobre, mentre a novembre si svolgerà la finale a Tokyo. Il vincitore riceverà supporto per realizzare e commercializzare la sua strategia.

Le reazioni all’iniziativa

Ovviamente le reazioni a questa proposta non si sono fatte attendere, sia in un senso, che nell’altro. Alcune persone hanno criticato l’idea di promuovere il consumo di alcol mettendo in secondo piano la difesa della salute dei giovani. Altre invece hanno accettato la sfida, iniziando a proporre strategie in linea con la consegna indicata dal contest. Non resta che capire se il progetto vincente vincente si trasformerà veramente in una campagna promozionale a favore dell’alcol.


Marco Rizza
Scopri di più

Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food

Scopri di più

Giornalista, ex studente della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi. Osservatore attento (e preoccupato) delle questioni ambientali e cacciatore curioso di innovazioni che puntano a risolverle o attenuarne l'impatto. Seguo soprattutto i temi legati all'economia circolare, alla mobilità green, al turismo sostenibile e al mondo food

Iscriviti alla newsletter
Resta aggiornato sulle ultime novità editoriali, i prodotti e le offerte