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Foreste subacquee: un nuovo progetto mapperà il patrimonio dell’Oceano Indiano

Foreste subacquee: un nuovo progetto mapperà il patrimonio dell’Oceano Indiano

Le foreste subacquee sono una grande risorsa per l’umanità e ora gli scienziati sono pronti a mappare le distese di alghe dell’Oceano Indiano

Con il termine foreste non indichiamo solo agglomerati di alberi sulla terraferma, ma anche le distese di alghe subacquee. Questi ecosistemi si stanno rivelando preziosi per umanità e natura e gli scienziati stanno approfondendo le ricerche. Un nuovo progetto è, allora, pronto a partire e l’obiettivo è mappare il verde sottomarino nell’Oceano Indiano, per poi modificare i piani sul clima.

foreste subacquee
Foto: isaac mijangos @Pexels

Le foreste subacquee

Le foreste subacquee, che possono riunire al loro interno alghe e piante acquatiche di vario genere, occupano complessivamente sul pianeta una superficie compresa tra i 6 e i 7.2 milioni di chilometri quadrati, un’area più estesa dell’Amazzonia. Essi danno un contributo fondamentale tanto alle dinamiche naturali, quanto alla sopravvivenza dell’umanità. Nelle foreste subacquee trovano, in primis, riparo e nutrimento diverse specie di animali marini, fra cui squali e dugonghi. Esse sono, poi, fondamentali per la depurazione delle acque, per la salvaguardia delle coste e per il clima. Questi spazi verdi sottomarini custodiscono, infatti, il 10% del carbonio reperibile negli oceani.

Una mappa delle foreste subacquee dell’Oceano Indiano

Gli scienziati sono determinati a sapere di più delle preziose foreste subacquee. Al momento solo il 20% di tali ambienti è ben mappato, e in vaste aree del pianeta la percentuale è persino minore. L’Oceano Indiano rientra tra le zone buie, ma ora un progetto è pronto a cambiare la situazione. Pew Charitable Trusts, insieme a International Union for Conservation of Nature, Bloomberg Philanthropies' Vibrant Oceans Initiative, Oceankind e Minderoo Foundation ha, infatti, lanciato un’iniziativa per mapparlo.

Localizzare le distese di alghe sottomarine e definirne estensione e composizione non è semplice. Grazie a immagini satellitari a migliore risoluzione, tecnologie di condivisione dati e strumenti di analisi sul campo più sofisticati l’impresa appare, però, realizzabile. I lavori continueranno fino al 2025.

Un’incredibile risorsa

Il nuovo progetto per mappare le foreste subacquee nell’Oceano Indiano ha un grande valore. L’obiettivo è rendere questi ecosistemi parte integrante dei piani riguardanti la mitigazione del riscaldamento globale. Con le opportune strategie essi, possono, infatti trasformarsi in risorse fondamentali per il rispetto degli obiettivi fissati nel Paris Agreement.

Le Seychelles sono state il primo Paese a investire su un sistematico studio degli spazi verdi sottomarini, mappando i propri 1.5 milioni di km2 di acque, per poi includere la protezione delle distese di alghe nei target climatici. Simon Reddy di Pew Charitable Trusts ha spiegato che progetti simili rappresentano un promettente inizio. La mancanza di conoscenza limita, infatti, le possibilità di riconoscimento, valorizzazione e gestione sostenibile degli ambienti.

Le foreste subacquee avranno in futuro un ruolo di rilievo nella lotta al cambiamento climatico e capire in modo preciso quale patrimonio si nasconde negli abissi dell’Oceano Indiano è fondamentale. Tra il XIX secolo e oggi una vasta porzione di questi ecosistemi è andata perduta ed evitare ulteriori danni è vitale. Urbanizzazione, eccessivo uso di fertilizzanti, surriscaldamento e acidificazione delle acque sono, però, minacce pressanti.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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