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Flora artico-alpina: la minaccia del cambiamento climatico

Flora artico-alpina: la minaccia del cambiamento climatico

La flora artico-alpina dà vita a paesaggi unici, ma, in un clima impazzito, la sopravvivenza di questi straordinari ambienti è appesa a un filo.

Di recente un gruppo di scienziati di University of Bonn e University of South-Eastern Norway ha condotto un innovativo studio sulla flora artico-alpina. Il lavoro ha portato alla luce dati inquietanti sull’interazione tra alcuni specifici vegetali e cambiamento climatico e ha sollevato non poche preoccupazioni. Ora gli scienziati stanno cercando di comprenderne meglio le dinamiche e sperano che i risultati ottenuti possano costituire la base per coerenti provvedimenti.

flora artico-alpina

Lo studio sulla flora artico-alpina:

Un team di scienziati ha indagato sulla flora artico-alpina delle montagne norvegesi. I ricercatori si sono concentrati su Betulla Nana e Moretta Comune e sulle loro reazioni al riscaldamento globale. Si tratta del primo lavoro sistematico ed esaustivo su tale interazione ed è basato su 500 milioni di misurazioni, raccolte intorno a 40 piante tra il 2015 e il 2019. Il team ha sfruttato dei piccoli sensori in grado di registrare il diametro del tronco delle piante minuto per minuto per 365 giorni all’anno. Contemporaneamente sono state misurate radiazioni solari, temperatura delle radici, umidità del suolo e temperature della superficie immediatamente sopra di esso.

Flora artico-alpina e clima:

Comprendere come la flora artico-alpina reagisca al riscaldamento globale non è apparso facile. I risultati hanno mostrato che durante i mesi invernali il diametro dei tronchi di entrambe le specie si restringe e torna a crescere a primavera, per raggiungere i livelli di partenza a fine estate. Nei mesi freddi la quantità d’acqua assorbita viene così limitata, sia per la scarsa disponibilità, sia per contenere i danni da gelo. Gli inverni caldi e umidi si sono dimostrati, poi, più favorevoli alle specie decidue, come la Betulla Nana. La Moretta Comune e le altre piante sempreverdi prosperano, invece, con inverni rigidi e meno nevosi, che permettono loro di continuare l’attività fotosintetica.

La minaccia del cambiamento climatico:

Il nuovo studio sulla flora artico-alpina ha aperto importanti prospettive. Gli scienziati hanno evidenziato che, a essere fondamentali sono i microclimi in cui ogni singola pianta cresce. Jörg Löffler, fra gli autori, ha sottolineato che il lavoro mostra quanto sia difficile collegare trend climatici globali ed effetti locali. Alcune tendenze non vanno, però, sottovalutate. Il riscaldamento globale rischia, infatti, nelle zone studiate, di aumentare la diffusione della vegetazione decidua e di spostare il raggio d’azione di quella sempreverde. Ulteriori studi rimangono necessari per capire meglio i fenomeni e per comprendere come tutelare la biodiversità.

Il nuovo studio sulla flora artico-alpina ha lanciato un importante avvertimento. Il cambiamento climatico sta influendo in modo sempre più massiccio sulla natura e, poiché il nostro pianeta è un sistema, il rischio è quello di un effetto domino. I paesaggi delle montagne norvegesi sono sia inospitali sia caratteristici. Evitare che a essi si possa associare solo il primo attributo è vitale.


Alice Facchini
Alice Facchini
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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Laureata in Filosofia, credo fermamente che ogni sfaccettatura del sapere umano meriti di essere inseguita. Amo la lettura, gli animali e la natura e penso che solo continuando a farsi domande sia possibile mantenere uno sguardo vigile sul mondo.
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