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Filtraggio dell’acqua, il segreto è nelle mante

Filtraggio dell’acqua, il segreto è nelle mante

Ricercatori hanno scoperto come funziona il sistema di filtraggio dell’acqua nelle mante e questo potrebbe cambiare il futuro dei sistemi artificiali.

Il sistema di filtraggio dell’acqua nelle mante è stato svelato da un team di ricercatori della Oregon State University negli Stati Uniti. Il sistema semplice e ingegnoso ideato dalla natura potrebbe cambiare radicalmente il futuro dei sistemi artificiali eliminando interamente la necessità di filtri.

Le mante e il loro sistema di filtraggio dell’acqua

Spesso la soluzione più semplice è anche la soluzione migliore e la natura ha la capacità di dare risposte semplici a problemi complessi. È il caso delle mante, meravigliosi pesci dall’inconfondibile forma a rombo e del loro modo di alimentarsi. Le mante infatti filtrano l’acqua attraverso le branchie catturando in questo modo il plancton di cui si nutrono.

Oggi la maggior parte dei sistemi di filtraggio dell’acqua costruiti dall’uomo opera attraverso l’utilizzo di membrane o, appunto, «filtri». L’acqua è in grado di passare attraverso una membrana porosa mentre le particelle più grandi vengono trattenute.

La maggior parte dei sistemi è, per questo motivo, soggetta a intasamento e i filtri devono essere puliti o sostituiti regolarmente con costi di manutenzione non indifferenti. Per le mante invece, il sistema di filtraggio dura tutta la vita, senza necessità di cambio o pulizia. Una ricerca della Oregon State University ha cercato di capire come funziona il sistema e se questo può essere replicato artificialmente.

Come funziona il filtraggio delle mante

Il processo è, in realtà, estremamente semplice. La particolare forma delle branchie delle mante consente all’acqua di passare ma genera dei flussi di corrente tali che le particelle più grandi «rimbalzano» via dal filtro. Mentre l’acqua viene eliminata, il cibo finisce comodamente nella bocca dell’animale nonostante le dimensioni estremamente piccole del plancton. Si tratta di un sistema che i ricercatori definiscono «innovativo» (perlomeno per gli esseri umani). Siccome le particelle «rimbalzano» via e non vengono trattenute, non c’è alcun bisogno di pulire o sostituire filtri o membrane.

I ricercatori hanno pubblicato la loro ricerca nella rivista Science Advances. La loro convinzione è che, grazie al meccanismo di base scoperto nelle mante, si potrà un giorno arrivare ad un sistema artificiale basato sullo stesso principio. Il team sta già cercando di replicare il funzionamento in laboratorio. La speranza è quella di poter ideare un sistema di filtraggio dell’acqua in grado di trattenere anche le microplastiche.

Fonte: Oregon State University


denis venturi
Denis Venturi
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Laureato in Scienze Politiche e Comunicazione Pubblica, ha lavorato in radio e nel tempo libero si dedica alla scrittura creativa. Da sempre appassionato di cultura, scienza e tecnologia è costantemente a caccia di nuove curiosità in grado di cambiare il mondo in cui viviamo.
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