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Falco pescatore, ottimi risultati per il progetto di reintroduzione in Italia

Falco pescatore, ottimi risultati per il progetto di reintroduzione in Italia

Il progetto di reintroduzione del falco pescatore compie vent’anni e chiude l’anno in positivo con l’involo di numerosi piccoli.

Il falco pescatore era una specie data praticamente per estinta in Italia a partire dagli anni ’70. Questo animale è, però, riuscito a sopravvivere e a ripopolare la penisola italiana. Il risultato è stato ottenuto grazie ad un progetto di reintroduzione del falco pescatore che, oramai, ha compiuto vent’anni. Il progetto prosegue ancora e con ottimi risultati: nel 2023 sono stati numerosi gli involi dei giovani esemplari.

Falco pescatore, ottimi risultati per il progetto di reintroduzione in Italia
@envatoelements

Vent’anni dalla reintroduzione del falco pescatore

Nel 2024 il progetto di reintroduzione del falco pescatore compirà ufficialmente vent’anni. Le attività di reintroduzione e conservazione sono svolte con la collaborazione del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, Parco Regionale della Maremma, Oasi WWF della Toscana costiera, Parco Regionale di Porto Conte, Parco Regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli e Parco Nazionale dell’Asinara.

I primi esemplari di falco pescatore giunsero a tutti gli effetti in Italia tra il 2006 e il 2010, quando alcuni esemplari furono trasportati dalla Corsica alla terraferma. Il trasferimento andò a buon fine, tanto che nel 2011 si registrò la prima nidificazione in Italia. Da allora fino al 2022 si sono registrate 41 nidificazioni, 85 nascite e 72 involi.

I risultati del progetto di reintroduzione del falco pescatore

Il 2023 è stato davvero un buon anno per il progetto di reintroduzione del falco pescatore. Anche quest’anno il numero degli involi dei giovani esemplari è stato positivo. Infatti, sono ben 12 i giovani esemplari di falco pescatore che hanno preso il volo. Il numero degli involi è lo stesso del 2022, ma i dati suggeriscono che ci sia una maggiore percentuale di sopravvivenza.

Infatti, si ha la certezza che solo tre esemplari involati l’anno scorso siano effettivamente sopravvissuti. Diversamente, dei giovani involati nel 2023 fino ad ora tutti gli esemplari risultano essere ancora vivi e in salute; un unico dubbio sorge per due esemplari di falco pescatore, il cui dispositivo GPS non trasmette più dati.

Il falco pescatore: una specie da tutelare

Fino agli anni '70 il falco pescatore era presente in diverse regioni italiane, tra cui Toscana, Sardegna e Sicilia. Questo meraviglioso rapace appartiene ad una specie di rilevante importanza conservazionistica, tanto da essere stata inserita nell’appendice 1 della Direttiva Europea sulla conservazione degli uccelli selvatici.

La distribuzione attuale del falco pescatore non è omogenea. Infatti, in Nord America è una specie abbastanza comune. In Nord Europa è una specie meno rara, diversamente nella fascia mediterranea è presente con pochissime coppie e in alcune regioni è considerata in pericolo.

Il futuro del falco pescatore

I risultati ottenuti dal progetto di reintroduzione del falco pescatore in Italia - che proseguirà fino al 2025 - fanno sperare per il meglio per il futuro di questa specie e per la sua sopravvivenza in Italia.


Emmanuele Occhipinti
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Una passione per la natura coltivata fin da piccolo mi ha condotto a studiare Scienze dell’Ambiente e della Natura ma, in seguito ad un sogno rivelatorio (se si vuole credere a questa versione), mi sono ritrovato con carta, penna ed un sogno nel cassetto.
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Una passione per la natura coltivata fin da piccolo mi ha condotto a studiare Scienze dell’Ambiente e della Natura ma, in seguito ad un sogno rivelatorio (se si vuole credere a questa versione), mi sono ritrovato con carta, penna ed un sogno nel cassetto.
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