inNaturale
Home
>
Etichetta che scade assieme al cibo promette meno sprechi

Etichetta che scade assieme al cibo promette meno sprechi

Una etichetta che scade quando il cibo va a male. La novità promette di rendere obsolete le date scadenza ed essere un indicatore più efficace. Il problema: non è veg.

Un’etichetta che scade assieme al cibo confezionato è l’ultima novità che arriva dall’Inghilterra. L’etichetta diventa ruvida quando il cibo contenuto all’interno della confezione non è più indicato per la consumazione. Il sistema promette di essere molto più efficace del sistema attuale a date di scadenza che è generalmente impreciso. Il nuovo sistema a base di gelatina però non piace ai vegani.

La data di scadenza è spesso imprecisa

Quante volte è capitato di mangiare un cibo ben dopo la data di scadenza indicata sulla confezione e constatare che, a tutti gli effetti, non era affatto andato a male? Il sistema delle «date di scadenza» è un sistema impreciso. L’imprecisione deriva dalla necessità dei produttori di dover essere il più conservativi possibile con le date per evitare problemi. Questo comporta un immenso spreco di alimenti ancora commestibili che vengono scartati per un eccesso di prudenza.

Dall’Inghilterra potrebbe arrivare una novità che promette di tagliare il più possibile sugli sprechi. Si tratta di una etichetta a base di gelatina che si comporta in modo simile al prodotto all’interno della confezione. L’etichetta reagisce in base ai cambiamenti chimici del cibo all’interno della confezione e alla temperatura esterna. Quando il cibo «scade» e non è più commestibile, la superficie dell’etichetta passa da liscia a estremamente ruvida e il consumatore, semplicemente al tatto, può così comprendere se il prodotto è andato a male oppure no.

Ridurre lo spreco, ma a quale costo?

Secondo le stime della FAO e delle Nazioni Unite, circa un terzo dell’intera produzione di cibo mondiale è viene sprecata con frutta e verdura in cima alla classifica dei prodotti che più facilmente finiscono nella pattumiera. L’etichetta che scade assieme al cibo promette di aiutare a ridurre lo spreco.

Il sistema si chiama Mimica Touch e sta venendo testato da Arla Food, una cooperativa inglese di oltre 11.000 agricoltori che producono latte, formaggi e altri prodotti caseari per le principali catene di supermercati del Regno Unito. La cooperativa sta vagliando sia l’efficacia dell’etichetta sia la risposta di gradimento del pubblico.

La prima critica arriva però dalle associazioni vegane e vegetariane britanniche, da subito contrarie all’idea di veder utilizzata gelatina animale per la creazione dell’etichetta. La gelatina infatti è prodotta attraverso un complesso trattamento delle pelli di bovini e suini. La speranza, si augurano associazioni come Viva e Vegan Society, è che possa essere trovata un’alternativa alla gelatina animale.


denis venturi
Denis Venturi
Scopri di più
Laureato in Scienze Politiche e Comunicazione Pubblica, ha lavorato in radio e nel tempo libero si dedica alla scrittura creativa. Da sempre appassionato di cultura, scienza e tecnologia è costantemente a caccia di nuove curiosità in grado di cambiare il mondo in cui viviamo.
Scopri di più
Laureato in Scienze Politiche e Comunicazione Pubblica, ha lavorato in radio e nel tempo libero si dedica alla scrittura creativa. Da sempre appassionato di cultura, scienza e tecnologia è costantemente a caccia di nuove curiosità in grado di cambiare il mondo in cui viviamo.
Iscriviti alla newsletter
Resta aggiornato sulle ultime novità editoriali, i prodotti e le offerte